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Comunali Nuoro 2025
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Comunali 2025, Lisetta Bidoni: «Censimento dei beni comunali per risolvere l’emergenza abitativa»

di Alessandro Mele

	Lisetta Bidoni, candidata sindaca di Progetto per Nuoro
Lisetta Bidoni, candidata sindaca di Progetto per Nuoro

La visione sul tema della candidata sindaca di Progetto per Nuoro

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Nuoro Lisetta Bidoni è la candidata sindaca della mono lista Progetto per Nuoro. Un gruppo politico che della questione abitabilità ha fatto uno dei punti nodali del programma elettorale pensato per il futuro dei nuoresi e per lo sviluppo della città. «L’emergenza abitativa che colpisce Nuoro è il riflesso drammatico della fragilità economica e sociale che attraversa la città – sostiene Lisetta Bidoni –. Più di trecento persone risultano da anni in attesa di un alloggio di edilizia residenziale pubblica (Erp) e un centinaio sono inserite nella graduatoria per l’emergenza abitativa, riservata a nuclei con gravi disabilità, separazioni, sfratti o situazioni di occupazione senza titolo».

Il percorso «Già nel maggio 2021 Progetto per Nuoro aveva presentato un ordine del giorno per sollecitare l’apertura della graduatoria, l’assegnazione degli alloggi disponibili e la riqualificazione degli immobili in condizioni di degrado – prosegue l’aspirante sindaca –. Nonostante le nostre sollecitazioni, la persistente inazione della giunta Soddu ha lasciato inascoltate le richieste di famiglie in attesa di una casa dignitosa. I problemi di ieri sono gli stessi di oggi: liste di attesa interminabili o, per i “fortunati” assegnatari, edifici fatiscenti, impianti obsoleti, infiltrazioni e ambienti insalubri. A queste famiglie, sospese da troppo tempo nel limbo dell’incertezza, dobbiamo dare risposte rapide e concrete».

Il programma «Il nostro programma si fonda su un principio semplice: la casa è un diritto e va garantito con politiche pubbliche capaci di restituire dignità e sicurezza. Per questo proponiamo di avviare un piano di interventi sull’Erp, in stretta collaborazione con Area, con una visione sia di breve che di lungo termine – spiega –. Serve un censimento aggiornato: vogliamo conoscere la reale domanda abitativa, mappare gli alloggi formalmente assegnati ma non occupati, quelli occupati abusivamente e quelli in abbandono. Solo così potremo intervenire in modo puntuale e trasparente. Il nostro impegno include anche la valorizzazione del patrimonio futuro. Il Puc prevede, nelle zone di espansione C, una riserva del 40 percento dei volumi edificabili da destinare ad edilizia pubblica. Un potenziale di oltre 130mila metri cubi da attivare in collaborazione con i privati, verificando chi è realmente interessato a completare i piani attuativi. Trasformare l’edilizia pubblica in uno strumento di inclusione sociale e rigenerazione urbana, restituendo dignità e speranza a chi oggi vive in condizioni precarie».

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