La carica delle donne nel nuovo consiglio comunale: «È l’ora della rinascita di Nuoro»
L’ex assessore Tore Daga fa l’analisi del voto: «Il primato dai partiti. La città non può più fallire»
Nuoro «I nuoresi hanno scelto. Hanno ripreso in mano il proprio destino dando fiducia a persone nuove con idee fresche e con una visione diversa della politica, che finalmente si affranca da quella in salsa folcloristica degli ultimi 10 anni». Tore Daga, già assessore al Bilancio ai tempi della giunta Bianchi, commenta così le amministrative dell’8 e 9 giugno, una tornata elettorale che consegna «alla città un risultato che sebbene snobbato dai media nazionali, rivela come il Campo largo, sia una formula politica vincente quando al suo interno prevalgono saggezza e responsabilità, ma soprattutto equilibrio e visione prospettica».
«Finalmente, si volta pagina e si avvia una nuova fase per la nostra città – sottolinea –, lo dimostrano due dati importanti: il voto alle donne e il primato dei partiti». Nove le donne elette in consiglio. «Nel Parlamentino cittadino come nella giunta del neo eletto sindaco – dice Daga –, la politica saprà tradurre in fatti concreti l’orientamento degli elettori nuoresi e soprattutto, delle elettrici che numerose, si sono recate alle urne. Siamo davanti ad una rivoluzione culturale che non possiamo ignorare: abbiamo il dovere di capitalizzare e rafforzare la nuova energia e la nuova sensibilità che il risultato amministrativo ha affidato alla politica locale. Infine, all’interno del sistema politico nuorese i partiti ritornano ad essere protagonisti. L’affermazione importante del Pd, il ritorno del Psi, la presenza innovativa di Sinistra Futura, la conferma di Avs, la formula rivoluzionaria dei Progressisti e di Liberu, la conferma dei 5 stelle e la vivacità della lista Uniti per Fenu, si contrappongono alla deteriore politica del “nazional-populismo” e alle sue contraddizioni, riaffermando la centralità dei partiti quali anello di congiunzione tra le istanze della società civile e le istituzioni».
«In un contesto dove la fiducia nella politica è ai minimi termini e la stessa, fatica a “riprendersi”, non possiamo permetterci di buttare alle ortiche il messaggio che i nuoresi hanno veicolato con il voto, attribuendo alla politica una grande responsabilità, vale a dire, restituire ai nuoresi il diritto al futuro, per troppo tempo negato. Stabilità e affidabilità nel governo della città, così come la chiarezza nel dibattito politico, dovranno guidare la futura azione politica del Campo largo che io non esito a chiamare progressista. È l’ora della rinascita nuorese – chiude Daga –, non indugiamo ma soprattutto, questa volta, non possiamo fallire».