La Nuova Sardegna

Nuoro

Capitaneria di porto

Delfino morto a Bosa, un’area a mare vietata alla balneazione

di Alessandro Farina
Delfino morto a Bosa, un’area a mare vietata alla balneazione

Il provvedimento necessario per consentire la rimozione dell’animale

2 MINUTI DI LETTURA





Bosa La carcassa di un delfino di circa due metri di lunghezza è stata ritrovata da un bagnante, nella zona di Sa Rocca Lada, a nord della foce del Temo. Il ritrovamento è stato segnalato alla Capitaneria di Porto di Oristano, intorno alle 9,30, che ha avvisato le autorità competenti. Nel pomeriggio la comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa, tenente di Vascello Alessandra Gabrini, ha firmato l’ordinanza che prescrive la rimozione del corpo del cetaceo, con operazioni di recupero che prevedono l’intervento di mezzi nautici incaricati dall’amministrazione comunale di Bosa, sul tratto di costa del ritrovamento.

Una operazione quantomeno complessa, perché il corpo del cetaceo è approdato in una zona dove non è possibile arrivare da terra e dove le operazioni dal mare sarebbero particolarmente difficili, la carcassa si trova infatti su un basso fondale roccioso. La stessa ordinanza, per salvaguardare l’incolumità dei bagnanti, in quanto il corpo del delfino si trova in una fascia di mare riservata alla balneazione, ha interdetto l’area del ritrovamento, a terra e nello specchio di mare circostante. Appena la società incaricata dal comune avrà comunicato che il corpo del delfino è stato rimosso, l’ordinanza potrà quindi essere revocata.

Le coordinate del ritrovamento e della zona di litorale e mare interdetti sono analiticamente elencate nel documento firmato dalla comandante del Porto di Bosa Alessandra Gabrini. Al momento non si conoscono le cause delle morte del cetaceo e non vengono formulate ipotesi.

Primo piano
Ambiente

Giornata di incendi in Sardegna: 18 roghi, in fumo ettari di pascoli alberati

Le nostre iniziative