Crolla il tetto della sagrestia: tragedia sfiorata
Banari, il boato del crollo è stato sentito in tutto il paese
Banari C’è mancato poco che si trasformasse in tragedia, il crollo del tetto e del sottotetto della sagrestia della chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Banari.
Fino a non più di mezz’ora prima, infatti, in quel locale si trovava il parroco, don Tore Ruzzu, che racconta l’episodio con un misto di preoccupazione e fatalismo.
Il crollo è avvenuto intorno alle 19.30 di sabato 21 giugno. Un forte boato che è stato sentito in tutto il paese, ma che non ha preoccupato il parroco, che abita a non più di cinquanta metri dalla chiesa. Il sacerdote ha infatti attribuito il rumore al passaggio di un aereo supersonico, che a volte transitano sui cieli del paese.
Ad avvisare il parroco è stato, per telefono, il sindaco Francesco Basciu, che si trovava a Roma per il Giubileo degli Amministratori. Il primo cittadino aveva ricevuto quasi in tempo reale le foto del crollo dal ristorante Sa Casara. Tore Ruzzu si è attivato immediatamente, chiamando il comandante delle stazioni dei carabinieri di Siligo, Banari e Bessude, il luogotenente Gabriele Pirri, che è prontamente intervenuto sul posto insieme al collega Francesco Costante.
Il parroco ha informato anche l’amministratore diocesano Antonio Tamponi e i vigili del fuoco, che sono intervenuti per mettere in sicurezza i locali. Intorno alle 23, gli stessi pompieri hanno fatto intervenire un altro mezzo col cestello, per gli ulteriori interventi di messa in sicurezza, ed hanno disposto la chiusura della sagrestia. «Solo di quella, per fortuna – dice Tore Ruzzu – tant’è che ieri mattina ho comunque potuto celebrare la messa in parrocchia».
Il crollo del tetto è stato improvviso, anche se qualche mese fa c’era stata una avvisaglia, con l’apertura di un foro, presumibilmente dovuto alle piogge, che il parroco aveva prontamente segnalato alla curia. Poi, con l’arrivo del bel tempo, la preoccupazione era rientrata.
Ora, invece, il problema diventa di estrema urgenza, considerata la voragine che si è creata nel tetto della sagrestia e il disastro che provocherebbero eventuali piogge. «Probabilmente – aggiunge Tore Ruzzu – occorrerà un intervento immediato con onduline in lamiera, per tappare il buco, ma l’amministratore diocesano si è già attivato per far intervenire l’architetto della diocesi e compiere una valutazione più puntuale delle esigenze».
L’altro problema sarà quello del reperimento dei fondi, che potranno essere della stessa diocesi, ma anche della Regione, «dove ci recheremo a breve col sindaco – conclude don Ruzzu – per cercare di ottenere le risorse necessarie».