Nuoro, un passo indietro sulla giunta: stallo totale sulla delega Grandi eventi
Il Pd non accetta di spacchettare l’assessorato alla Cultura con il gruppo di Uniti
Nuoro «Possiamo chiudere sulla giunta», aveva annunciato poco meno di 48 ore fa il sindaco Emiliano Fenu, ma alla fine così non è stato. Il secondo vertice di maggioranza, tenutosi ieri, 1 luglio 2025, nell’aula consiliare del palazzo civico di via Dante, infatti, si è concluso ancora una volta con un niente di fatto e, a dirla tutta, forse anche con nuove tensioni apparecchiate sul tavolo delle trattative. L’esecutivo costituito secondo la linea ecumenica tracciata dal nuovo sindaco tarda a prendere forma e questa volta, secondo quanto trapelato dal vertice in municipio, a bloccare la trattativa sarebbe stata l’insindacabilità delle richieste avanzate dal Partito democratico (Pd).
Ormai non è più un mistero: i Dem vogliono; e quasi con certezza avranno, la presidenza del consiglio, il vicesindaco e la prima scelta sulla delega da assegnare al loro rappresentante in giunta. Ma la delega individuata dal Pd è quella che più fa gola a chi amministra il Comune di Nuoro, ossia la Cultura. Un incarico che, secondo lo schema di giunta prospettato dallo stesso Emiliano Fenu insieme alla sua maggioranza, ne sottende molti altri. Il Turismo ad esempio, ma anche lo Sport, gli spettacoli e i Grandi eventi. Ed ecco il nodo della questione: proprio quest’ultima, secondo quanto trapelato nei giorni scorsi, sarebbe la delega che avrebbe richiesto il gruppo di Uniti, anche con lo spirito di portare avanti il progetto legato alla costruzione dell’Arena concerti a Pratosardo, già finanziata dalla Regione per quanto attiene allo studio di fattibilità, proprio grazie all’azione politica di Sebastian Cocco, referente del gruppo civico in Consiglio a Cagliari.
Ma se qualcuno era convinto che il Partito democratico fosse disposto a rinunciare ad anche una sola delle “sottodeleghe” che gravitano intorno al pianeta Cultura, si sbagliava di grosso. Tradotto significa che, in virtù del larghissimo consenso che gli avrebbe permesso di chiedere anche di più, non c’è spazio per le negoziazioni con gli alleati e che quello che potrebbe scatenarsi da oggi in avanti sarebbe un clamoroso effetto a catena. Se il Pd per primo, infatti, ha deciso di far pesare il suo risultato elettorale, perché anche gli altri non dovrebbero pensare di poter fare lo stesso?
Il punto è che, con il sindaco intenzionato a presentare la sua giunta nel consiglio comunale del 7 luglio, il tempo stringe e che la reazione a catena potrebbe avere un effetto devastante sulle forze minoritarie del Campo largo. Proprio queste, infatti, rischierebbero di rimanere senza alcuna rappresentanza nell’esecutivo, se proprio Uniti ma anche il Movimento 5 stelle, facessero valere il peso del consenso ottenuto alle ultime elezioni amministrative. Sarebbe, di fatto, il definitivo tramonto della linea ecumenica tanto auspicata dal primo cittadino per mantenere l’armonia e con essa tutti gli equilibri. Ma adesso, rispetto allo stallo creatosi sulla formazione della giunta, al ruolo di arbitro sarà chiamato proprio Emiliano Fenu. Sarà lui, infatti, a dover stabilire se continuare a fare il parroco che predica sulla linea ecumenica o se iniziare a decidere con più autonomia utilizzando tutte le prerogative che competono al sindaco.