Nuoro, il primato dell’Emodinamica: è l’équipe più giovane d’Italia
Record all’ospedale "San Francesco": l’età media dei medici è di 33 anni
Nuoro L’Emodinamica più giovane d’Italia: un record tutto nuorese. Succede all’ospedale San Francesco, dove l’età media degli operatori dell’emodinamica, appunto, è di 33 anni, comprendendo il direttore dell’unità operativa, il dottor Enrico Mura, che a breve compirà 41 anni. Un dato che certifica l’attrattività della cardiologia nuorese per i giovani medici che hanno scelto di intraprendere a Nuoro il proprio percorso di stabilizzazione e crescita professionale. Nel 2022, ricorda Mura, per quasi un anno, il servizio h24 di emodinamica, dedicato alla rete regionale dell’infarto miocardico, è rimasto aperto nonostante la presenza di soli due medici a tempo pieno: Alessandro Murgia e lo stesso Mura. Nel corso del 2024 e del 2025 sono arrivati nel capoluogo nuorese anche Giacomo Fanti, Martina Mandas ed Enrico Atzori.
C’è quindi da chiedersi come sia stato possibile attrarre giovani medici in un periodo di così importante carenza di personale altamente specializzato. Il tutto deriva dall’aver intrapreso il percorso opposto rispetto a quanto atteso: invece che ridurre l’attività e l’offerta assistenziale, il centro nuorese ha puntato tutto su innovazione, nuovi interventi e nuove procedure, catturando in questo modo l’attenzione dei giovani medici. L’effetto della spinta innovativa e l’ampliamento dell’offerta assistenziale nel momento di massima carenza di personale ha indotto i nuovi specialisti a scegliere il centro barbaricino come sede di lavoro, trainando la cardiologia interventistica al di fuori della crisi assistenziale.
Nel corso del 2022 il centro ha riacquisito l’abilitazione all’esecuzione delle procedure di chiusura percutanea di auricola sinistra, riuscendo nell’impresa di divenire sesto centro d’Italia per numero di procedure. Nello stesso anno, primi nel panorama sardo, nel centro nuorese vengono eseguiti i primi interventi di trattamento percutaneo dell’insufficienza tricuspidale. Il raggiungimento del numero di cinque operatori a febbraio 2025 ha indotto un incremento del numero di procedure del 36% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mantenendo contestualmente la lista d’attesa azzerata per procedure interventistiche come già garantito nel periodo antecedente. Il 51% dei pazienti che effettuano procedure di angioplastica viene sottoposto in fase diagnostica o post-procedurale a studio della fisiologia coronarica e/o ottimizzazione del risultato imaging-guidato, fatto che garantisce un bassissimo tasso di restenosi o trombosi di stent. La vera svolta giunge con il programma Mitraclip per pazienti con insufficienza mitralica non operabili in via tradizionale. Appena acquisita la possibilità di effettuare gli interventi Mitraclip senza cardiochirurgia on-site, il centro nuorese ha conseguito l’abilitazione ed eseguito i primi interventi.
Nell’ambito dell’elettrofisiologia viene registrato un exploit fino al raggiungimento di 261 procedure di ablazione nel 2024, numero più alto nella storia del presidio ospedaliero, collocando Nuoro tra i centri a volume medio-alto a livello nazionale. Di pari passo il centro acquisisce tra i primi in Italia l’abilitazione all’impianto del pacemaker bicamerale leadless, avendo peraltro in sede uno dei pochi proctor italiani per questo intervento. Il tutto si svolge con la ricerca del massimo grado di sicurezza per i pazienti: la mortalità intra-procedurale, pur considerando interventi in pazienti con infarto miocardico acuto è ben sotto l’1% e quindi ben sotto la media nazionale, così come a partire dal 2022 nessun paziente è stato sottoposto ad intervento cardiochirurgico per complicanze occorse durante procedure eseguite nel centro della Barbagia.