La Nuova Sardegna

Nuoro

Cronaca

Orune, Contena temeva per il figlio Luigi dopo l’omicidio Goddi

di Valeria Gianoglio
Orune, Contena temeva per il figlio Luigi dopo l’omicidio Goddi

Pietro si era trasferito alla Maddalena, una parte della famiglia era rimasta in paese

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Orune Pietro Contena temeva per la vita del figlio più grande, Luigi, rimasto a Orune anche dopo l’omicidio di Luca Goddi, avvenuto il 4 agosto del 2023. «L’importante che apra gli occhi quello che è in paese adesso», ripeteva il 2 dicembre del 2023 ad alcuni familiari quando non sapeva di essere intercettato. «È in giro, è sempre in giro, andando ogni giorno al bar», gli aveva risposto l’altro, dandogli modo così di confermare le sue paure.

E secondo gli inquirenti e le intercettazioni disposte nell’ambito dell’inchiesta sul delitto Goddi, i suoi timori legati a una possibile vendetta dopo quest’ultimo omicidio, nascevano da un dato di fatto: mentre lui, Pietro, insieme al figlio più piccolo, Salvatore, dopo il periodo del delitto Goddi si erano in sostanza trasferiti a La Maddalena, e solo ogni due settimane circa – dicono i tabulati telefonici – facevano la spola con Orune, Luigi, invece, ovvero il figlio maggiore, era rimasto in paese. E stando all’inchiesta, per il padre Pietro questo, purtroppo, comportava un rischio molto elevato: che il figlio maggiore subisse una vendetta trasversale.

Ma la scelta di dividere temporaneamente la famiglia, dopo l’omicidio Goddi, secondo lo stesso gip che aveva firmato l’arresto di Pietro Contena, per quest’ultimo in realtà era stata una scelta ponderata. Contena padre, infatti, sottolinea il gip, si era trasferito a La Maddalena «per non far vedere le mie abitudini». Lo aveva detto a un conoscente mentre non sapeva di essere intercettato. E nella stessa conversazione ascoltata dagli inquirenti a distanza, Pietro Contena aveva anche detto che in famiglia «ci siamo divisi per stare tranquilli», facendo riferimento al fatto che avesse portato solo un figlio con sé a La Maddalena, mentre il maggiore, Luigi, era rimasto a Orune. Ma nonostante quella di dividersi fosse stata una decisione programmata, tuttavia, la presenza del figlio Luigi in paese, per papà Pietro Contena continuava a essere un motivo di grande preoccupazione: temeva per la sua vita. Così dicono gli investigatori e le intercettazioni. E a legare in misura maggiore il destino di Contena padre e del figlio più grande, Luigi, c’è anche il fatto che la sera dell’omicidio Goddi, Luigi Contena stando alle indagini fosse quantomeno nei pressi del bar e della piazza dove era avvenuto il delitto. Anche se il giovane allevatore, agli inquirenti che lo interrogavano dopo l’omicidio avvenuto in piazza Lanfranco Latino, davanti a un bar, aveva negato tutto: «Io non ero nel locale, quella sera». Ma a smentirlo, all’esito dell’inchiesta dopo il delitto, sarebbero stati non solo una lista di clienti stilata dai titolari del bar, con annessi “giri” di birra già pagati, ma soprattutto un mozzicone di sigaretta recuperato davanti al locale. Apparteneva proprio al giovane allevatore, avrebbe attestato l’analisi del Dna.

Ed è proprio nelle fasi concitate di quella giornata orunese del 4 agosto 2023, cominciata con un litigio dentro il locale poi approdato in seguito all’esterno, nella piazza, che secondo gli inquirenti si potrebbe nascondere la chiave per risolvere il giallo della morte di Luigi Contena. Tra le presenze a Orune, quella sera – il paese era molto affollato per la festa di Su Cossolu – per gli investigatori potrebbe anche nascondersi l’autore delle fucilate che venerdì hanno spezzato per sempre la vita del ragazzo. O quantomeno potrebbe celarsi il mandante. Qualcuno che aveva assistito alla scena, che aveva visto le fasi dell’omicidio Goddi, e che aveva visto pure il figlio di quest’ultimo, Luigi, mentre – così sostengono gli investigatori – aiutava il padre Pietro a fuggire dopo il delitto, e subito dopo ne nascondeva la pistola. E la sua presenza nel locale era stata attestata non solo dal dna recuperato dal mozzicone, ma anche da alcuni testimoni. Uno in particolare aveva riferito che il giovane Contena era entrato nel bar intorno alle 14 e che poi si era trattenuto nel locale per diverso tempo.

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