Spari contro il Consorzio: consigliere comunale accusato di tentato omicidio
L’allevatore si era reso protagonista del grave episodio nelle campagne del centro baroniese
Siniscola Ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato Giovanni Bomboi, l’allevatore e consigliere comunale di 43 anni di Siniscola, accusato di tentato omicidio per essersi reso protagonista, il 20 maggio dello scorso anno, di un grave episodio nelle campagne del centro baroniese. Ieri mattina davanti al giudice Giovanni Angelicchio e al pubblico ministero Ireno Satta, titolale dell’inchiesta, l’avvocato Angelo Manconi ha presentato la richiesta di rito alternativo. Edoardo Cabras, persona offesa, e il Consorzio di bonifica della Sardegna centrale si sono costituiti parte civile con l’avvocato Basilio Brodu. Il processo è stato rinviato a marzo per la discussione.
Secondo l’accusa, la mattina del 20 maggio di un anno fa Bomboi si era presentato nelle campagne tra Siniscola e Posada, in località Overi, dove si trova la sede dell’ente consortile, e dopo aver minacciato Cabras dicendogli che “sarebbe finita male”, aveva sparato diversi colpi di pistola ad altezza d’uomo, verso la sua direzione, compiendo azioni che secondo il pm erano finalizzate a causarne la morte. Sempre secondo l’accusa, l’imputato non sarebbe riuscito nel suo intento perché il cancello d’ingresso del piazzale dove si trovava la persona offesa e altri suoi colleghi (che nel frattempo si erano dati alla fuga) era chiuso. A Giovanni Bomboi viene contestato anche il reato di detenzione di arma clandestina, una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, portata in luogo pubblico.
L’antefatto A causa della siccità, che in quel periodo aveva colpito pesantemente il mondo agricolo in particolare della Baronia, erano in atto delle restrizioni che vietavano qualsiasi utilizzo dell’acqua nell’agro. il Consorzio aveva diramato il divieto assoluto di irrigare le coltivazioni. Gli operai dell’ente, così come le guardie forestali e i barracelli erano incaricati di effettuare i controlli nelle campagne. Qualche giorno prima del grave episodio Bomboi sarebbe stato colto in fallo: gli idranti innaffiavano il suo terreno e per questo motivo era stato sanzionato. Dopo il controllo, gli operai avrebbero detto all’agricoltore che, per evitare ulteriori violazioni, avrebbero proceduto a sigillare l’erogatore. Motivo che aveva spinto Bomboi a recarsi al Consorzio per chiedere spiegazioni: i sigilli nel contatore dell’acqua gli avevano fatto perdere la testa.
Nella sede di Overi, però, i toni della discussione si erano fatti sempre più pesanti, e a quel punto l’imputato, in preda all’ira, avrebbe estratto la pistola ed esploso dei colpi contro la sede del Consorzio dove si trovavano alcuni operai. In un primo momento, realizzata la gravità del gesto, il consigliere comunale si era allontanato facendo perdere le proprie tracce. Ma a tarda sera, accompagnato dal suo avvocato, aveva deciso di assumersi le proprie responsabilità e di costituirsi agli agenti della questura di Nuoro. Ora dovrà difendersi dalla pesante accusa di tentato omicidio. (k.s.)
