I cento anni del Nobel alla Deledda tra seminari, mostre e convegni
Presentato il ricco programma dell’Istituto regionale etnografico
Nuoro Da martedì 9 dicembre un anno di eventi per ricordare il Nobel a Grazia Deledda, consegnatole il 10 dicembre 1927, a Stoccolma. Nel cartellone una mostra, convegni, pubblicazioni, seminari nelle scuole e due giornate internazionali di studio sulla scrittrice, a Stoccolma e New York. A realizzare l’iniziativa l’Isre, l’Istituto regionale etnografico, che si avvale della collaborazione di università sarde e della penisola, e della Biblioteca nazionale centrale di Roma. Ieri l’illustrazione delle iniziative nella sede di via Papandrea. Per l’Isre è intervenuto il presidente Stefano Lavra e il componente del comitato tecnico-scientifico, Dino Manca. Quest’ultimo autore di due letture critiche dei romanzi Cosima ed Elias Portolu, fresche di stampa. Sempre a cura dell’istituto. Dai ranghi dell’Isre anche il logo, curato da Raffaele Pichereddu, e ieri illustrato da Maria Annunziata Giannotti, responsabile della comunicazione. Si parte con 3 appuntamenti la settimana entrante, sotto il titolo “Aspettando il Nobel”. Il primo è la mostra, presente da martedì nella casa Deledda, a San Pietro. L’oggetto sarà il carteggio che intercorse tra la scrittrice e Vincenzo Jerace, lo scultore calabrese incaricato di realizzare la statua del Redentore, poi collocata sull’Ortobene. Il 10 (al mattino) si proseguirà con l’illustrazione del Bollettino di studi deleddiani, appena pubblicato, con il sostegno della Biblioteca nazionale centrale di Roma. Ne seguiranno altri. Così come sono previsti saggi su altre opere (romanzi e novelle) di Deledda. La giornata si concluderà alle 18 nell’auditorium “Lilliu”, di via Mereu, con la proiezione del film “Quasi Grazia”, del regista Peter Marcias. Tra gli interpreti le attrici Ivana Monti, Laura Morante e Irene Maiorino. Tra gli apporti per l’opera quello della Regione Lazio e i due incontri internazionali fissati presso gli Istituti italiani di cultura di Stoccolma e New York. «La prima è la città del Nobel – ha ricordato Lavra – mentre New York l’abbiamo scelta perché rappresenta un punto di riferimento per i movimenti culturali nel mondo». Saranno due giornate celebrative, a cui farà seguito a dicembre del 2026 il convegno a Nuoro. Quattro sessioni di lavori e il contributo di docenti italiani e stranieri. Gli appuntamenti per la scuola prevedono seminari e lezioni agli insegnati e ai ragazzi, che potranno cimentarsi nell’analisi critica di romanzi e novelle di Grazia Deledda. «Sarà l’occasione per approfondire la figura della scrittrice nuorese – hanno detto Lavra e Manca – e allo stesso tempo potrà servire per creare quel clima d’interesse, che dovrebbe sfociare in una presenza dell’opera più assidua nei programmi scolastici». Sempre in attesa di entrarci dalla porta, nel momento in cui dovesse essere inserita nella didattica ministeriale. Deledda nelle università. A gennaio il Bollettino sarà presentato nella Biblioteca nazionale di Roma e poi in quella regionale della Sardegna. Prima che, sulla vecchia e nuova pubblicistica, scattino una serie di appuntamenti nelle università da Cagliari, Sassari e Catania. Un incontro anche alla Fondazione Verga. Ci saranno letture di pagine tratte da romanzi, novelle e racconti sull’Ortobene, alla Solitudine, nella casa natale, i luoghi del cuore di “Grassiedda”. «Deledda è l’espressione di un vanto universale del popolo sardo – ha commentato ancora il presidente dell’Isre – reso possibile grazie al lavoro della struttura tecnica - amministrativa dell’istituto». Nel suo intervento Dino Manca si è soffermato sulla parola “modernità”. «Deledda è stata nei tempi definita una scrittrice ottocentesca, folclorica – ha affermato – mentre gli ultimi studi evidenziano la modernità della sua opera».
