La Nuova Sardegna

Olbia

Villa Certosa in vendita ora rischiano il posto più di cento dipendenti

Giampiero Cocco
Villa Certosa in vendita ora rischiano il posto più di cento dipendenti

Rispettati il rito dell’aperitivo all’Harry’s bar e quello del bagno di folla nella piazzetta con foto ricordo

20 luglio 2009
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PORTO ROTONDO. Quello di ieri è stato il «last week end», l’ultimo fine settimana di Silvio Berlusconi a Porto Rotondo? In molti, con il magone nel cuore, giurano di sì e dicono che la sua presenza - dopo gli ultimi mesi di infuocato gossip mondano-politico che ha investito il premier e le sue frequentate feste - alla Certosa sia stata quasi una visita di commiato. Un mesto ritorno sull’isola del relax e del piacere che lo ha visto passeggiare, sabato, come ai vecchi tempi: prima nella piazzetta di Porto Rotondo, a sorseggiare l’aperitivo all’Harry’s bar, poi tra la folla di vacanzieri per le foto di rito e infine facendo rientro, a bordo della macchinina elettrica (il mezzo di trasporto ecocompatibile preferito) nell’eremo violato. Si dice anche che all’ingresso di Villa Certosa - 120 ettari costellati da laghetti, ville, anfiteatro, piscine e farfallario - sia stato affisso il cartello «for sale», vendesi, e l’incarico di piazzare sul mercato immobiliare sia stato affidato a una multinazionale del settore. Che avrebbe già inviato le sue riservate e-mail agli aderenti all’esclusivo club dei cento personaggi citati da “Fortune”, la rivista statunitense che ogni anno stila l’elenco dei paperoni del pianeta. Per cifre “trattabili” che variano dai 200 ai 400 milioni di euro.

Altri, altrettanto vicini al premier, che si dicono aggiornati, affermano invece che il cavaliere, pur rabbuiato dall’invasione della privacy da parte di teleobbiettivi indiscreti (in particolare per alcune foto che ritrarrebbero lui e i suoi ospiti all’interno della superprotetta villa) non avrebbe alcuna, seria, intenzione di cedere il castello delle meraviglie che ha realizzato (investendo decine di milioni di euro) in quest’ultimo decennio a Porto Rotondo. E che passata la bufera tutto tornerà (quasi) come prima.

Ad essere preoccupati per il ventilato abbandono della Certosa sono gli oltre cento dipendenti fissi della dimora del premier, gli imprenditori locali e i professionisti che, sui perenni lavori in atto in quella fucina di migliorie e aggiustamenti, ci campano tutto l’anno. Sabato notte il premier è stato atteso, invano, al teatro di Porto Rotondo, dove si svolgevano le finali della «Vetrina coreografica di danza» organizzata dall’amministrazione comunale di Olbia. Una manifestazione cara a “Etta”, Maria Antonietta Berlusconi, la sorella del premier deceduta lo scorso febbraio. “Etta” Berlusconi, discreta e riservata, per tutta la vita ha coltivato la passione per la danza e a Milano aveva fondato anche una scuola, la “Principessa”, i cui allievi partecipano alla kermesse sarda. Una passione che “Etta” ha trasmesso alla figlia Sabrina la quale, sabato notte, ha ricevuto una targa ricordo dalle mani del sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli. Silvio Berlusconi doveva presenziare al saggio di danza (dedicato alla memoria della sorella) ma maestrale e torcicollo hanno avuto la meglio. Neppure l’omaggio ai terremotati dell’Abruzzo da parte Country Club - la discoteca confinante con la Certosa - ha trattenuto Silvio in Sardegna: ieri alle 19.20 era già in volo per Roma.
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