La Nuova Sardegna

Olbia

Tutto Torres

Evasione fiscale, Tusacciu sotto processo

Giampiero Cocco
Evasione fiscale, Tusacciu sotto processo

L'imprenditore non avrebbe versato Irpeg e Irap per 2milioni e 300mila eur. Nel mirino gli introiti Plastwood in Irlanda e in Inghilterra

17 febbraio 2010
3 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. Oltre 2 milioni di euro di Irpeg (oggi Ires), l’imposta sui redditi delle persone giuridiche, e 300mila euro di Irap, l’imposta sulle attività produttive. E’ quanto sarebbe stato evaso, negli anni 2003-2004, dalla «Plastwood industries l.t.d.» di Edoardo Tusacciu, l’imprenditore di Calangianus già re dei giochi magnetici ed ex patron della Sef Torres di calcio.

Si è aperto ieri, ed è stato subito aggiornato al 24 aprile prossimo, il processo che vede l’industriale alla sbarra per evasione fiscale, un buco nero nei versamenti all’erario scoperto dagli uomini del nucleo di polizia tributaria di Sassari che, nel 2006, avevano scandagliato la galassia di società estere collegate alla «Plastwood spa» che, da Calangianus, Sardegna, aveva conquistato, dal 2000, i mercati internazionali di giochi per ragazzi da «0 a 100 anni», come recitava lo slogan che pubblicizizzava il Supermag, un giochino fatto di barrette magnetizzate e palline d’acciaio. Ieri mattina il giudice Riccardo Massera, accogliendo le istanze del difensore di Edoardo Tusacciu, ha rinviato l’udienza al 24 aprile prossimo per dar modo al legale di esaminare il voluminoso incartamento.

Nel frattempo è stato ascoltato in aula uno dei marescialli della guardia di finanza che hanno effettuato la verifica fiscale e hanno trovato, tra i bilanci (ora in profondo rosso) della società calangianese il buco nero della presunta evasione fiscale.

Gli introiti non denunciati sarebbero attribuibili, stando alla verifica, alla società «Plastwood industries l.t.d.» che operava nel Regno Unito e in particolare in Irlanda.
Edoardo Tusacciu si è detto certo di poter dimostrare che la sua azienda non ha commesso alcuna irregolarità fiscale. La «Plastwood spa», ora in concordato preventivo, è stata per oltre cinque anni una delle aziende italiane leader internazionale nei giochi di costruzione, sin quando non subentrarono le invalicabili difficoltà economiche. I giudici del tribunale di Tempio ratificarono, nel 2007, il concordato preventivo all’azienda calangianese che rischiava di scivolare nel baratro del fallimento. La Plastwood ottenne il via libera da parte degli istituti di credito procedenti al piano aziendale preparato dal consulente del giudice, che ha effettuato una valutazione tra debiti e strutture aziendali.
La conclusione della relazione peritale fu determinante: se si fossero messi in vendita tutti i macchinari e lo stabilimento, non sarebbero state raggiunte le somme per pagare i creditori prioritari, lasciando fuori maestranze e fornitori. Da qui la scelta, obbligata, di dare una ulteriore iniezione di fiducia al management aziendale (affiancato dai consulenti del tribunale) e il sostegno finanziario per riprendere le attività produttive.
La Plastwood impegnava oltre duecento dipendenti, finiti in cassa integrazione. Edoardo Tusacciu invocò gli interventi della Sfirs (la finanziaria regionale salva imprese) e chiese di poter operare perchè certo di avere ancora un mercato per i suoi prodotti. Poi arrivò l’oblio.
In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative