La Nuova Sardegna

Olbia

Murta Maria: pronti al blocco del ponte

di Luca Rojch
Murta Maria: pronti al blocco del ponte

Olbia, il Comitato valuta azioni eclatanti, la politica si muove: oggi una commissione in Provincia per dire no ai lavori in estate

14 giugno 2012
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Pronti a bloccare il ponte per farlo restare aperto, quasi un paradosso, ma nella guerra del Padrongianus la logica non esiste. Dopo essere rimasti in coda per sei anni davanti a un semaforo, quasi vittime di una sindrome di Stoccolma, gli abitanti di Murta Maria non si vogliono liberare del rudere stradale. In realtà l’unico sottile cordone che li collega al resto del mondo garantisce anche un flusso di turisti. Con la chiusura del ponte addio al traffico dei vacanzieri e alla materia prima che alimenta l’economia della frazione balneare. Per questo a Murta Maria pensano alla rivolta. A una sorta di disobbedienza stradale per bloccare il via ai lavori per la ristrutturazione del ponte.

I cantieri apriranno lunedì, come ha spiegato il subcommissario per la Sassari-Olbia, Bastianino Sannitu. L’Anas ha già presentato progetto e programma. 300 giorni per rifare il ponte con il via ai lavori immediato. Che significa un’estate con un’unica strada che collega il quartiere e Porto San Paolo alla città. Il sindaco Gianni Giovannelli ha già fatto sapere che il Comune contesta questa scelta. Il primo cittadino ha mostrato i muscoli anche con il capo compartimento Anas, Oriele Fagioli, che ha fatto capire di non avere possibilità di rinviare il via ai lavori. Con Giovannelli anche il sindaco di Porto San Paolo Giuseppe Meloni. Ma ora parte la rivolta. «La popolazione è pronta alla battaglia – garantisce il consigliere provinciale Gesuino Satta –, bloccheremo il ponte con una manifestazione della frazione. Vogliamo che i lavori prendano il via dopo l’estate. Nello stesso tempo porteremo avanti anche l’azione politica. È già stata convocata in Provincia la commissione Lavori pubblici in cui saranno prese decisioni forti. Non concordiamo con quanto detto dall’Anas. Il cronoprogramma può essere modificato. Da subito abbiamo dato la disponibilità per chiudere a marzo, ma abbiamo detto no per giugno. La scelta dell’Anas è un danno incalcolabile per il territorio».

Ma anche il Comitato di Murta Maria si è mobilitato. «Non escludiamo manifestazioni eclatanti – dice il presidente Benedetto Fois –. È certo che non resteremo a guardare. In questi giorni ci saranno assemblee pubbliche per decidere come rispondere all’indifferenza mostrata dall’Anas. Mi spiace che non si abbia avuto con noi lo stesso tatto che si è mostrato con Geasar. I lavori per l’allungamento della pista sono stati spostati a dopo l’estate per andare incontro alle esigenze dello scalo. Mi chiedo perché non si capisca che con la chiusura del ponte si mette in ginocchio tutta la comunità di Murta Maria. Ci sono già effetti reali di questa loro decisione. Alberghi, ristoranti, locali hanno già cominciato a rimettere in discussione alcune assunzioni di lavoratori stagionali. Si teme il crollo delle presenze turistiche il pane della nostra frazione. Non accetteremo passivamente questa situazione. Ci sarà un confronto intenso con tutta la frazione e chiederemo anche il sostegno dei rappresentanti del territorio. Non ci possono lasciare soli».

La frazione pensa a manifestazione di protesta, il Comune è al suo fianco, ma sembra difficile che l’Anas fermi le macchina. Aspetti tecnici ed economici sembrano diventare insuperabili per il capo dipartimento, e anche il confronto si è chiuso senza una minima apertura da parte dell’Anas. Le proteste del sindaco Giovannelli non hanno scalfito il gigante delle strade.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative