La Nuova Sardegna

OLBIA. Il caso dell’Agenzia delle dogane in città, che era finita al centro di una inchiesta giudiziaria negli scorsi mesi, ha un nuovo sussulto.

Questa volta a volerci vedere chiaro è la Corte dei Conti che ha avviato una indagine sul caso che aveva suscitato tanto clamore nei mesi scorsi. I magistrati hanno dato incarico alla guardia di finanza per verificare se alcuni comportamenti, portati alla luce durante le indagini, possano avere causato un danno erariale. L’inchiesta è ancora agli inizi e le fiamme gialle mantengono il riserbo più assoluto.

Ma per ora si è venuto a sapere che gli uomini della guardia di finanza, con la massima discrezione, hanno acquisito diversi documenti. Devono verificare se esistano ipotesi di reato. L’indagine si poggia sull’inchiesta avviata in primavera dalla procura della repubblica di Tempio. Sotto la lente di ingrandimento della magistratura erano finite indagate 5 persone. Alcuni dipendenti dell'agenzia delle Dogane erano stati accusati di avere in qualche modo agevolato i ricchi ospiti vip che arrivavano all’aeroporto privato del Costa Smeralda, e di avere loro evitato complicazioni e lungaggini doganali.

Una vicenda che dovrà ancora essere chiarita davanti a un tribunale, ma che sembra già avere altri strascichi. Da qui la decisione della Corte dei Conti che vuole capire se il comportamento di alcuni doganieri finiti al centro dell’indagine della Procura di Tempio possa avere arrecato anche un danno economico allo Stato. Da qui l’incarico da parte dei magistrati dato alla guardia di finanza e alla stessa Agenzia delle dogane di acquisire tutta la documentazione che riguarda il caso in modo da poter analizzare in modo dettagliato la vicenda anche da questo punto di vista.