La Nuova Sardegna

Olbia

Il convegno sul limbara

Pasella: «Tre sindaci non vogliono il parco»

Pasella: «Tre sindaci non vogliono il parco»

TEMPIO. La tavola rotonda fra i sindaci di Tempio, Calangianus, Oschiri e Berchidda, svoltasi in città durante il convegno sul Limbara organizzato dal Comitato civico “Essere cittadini”? Per Alessio...

24 ottobre 2013
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TEMPIO. La tavola rotonda fra i sindaci di Tempio, Calangianus, Oschiri e Berchidda, svoltasi in città durante il convegno sul Limbara organizzato dal Comitato civico “Essere cittadini”? Per Alessio Pasella «si è conclusa con un inequivocabile 3 a 1 a favore del Movimento sardo pro territorio che a ragion veduta, si è sempre battuto con forza contro l’idea di un parco regionale e di un Piano di gestione Sic». A utilizzare termini calcistici, forse poco adatti alla circostanza, è il leader storico del movimento (che pare stia preparandosi anche a cimentarsi in politica, nella prossima competizione elettorale, al fianco di Mauro Pili) all’indomani dell’importante convegno “Limbara uno sviluppo (im)possibile”.

«Infatti, dei quattro sindaci impegnati nella discussione – precisa visibilmente soddisfatto Alessio Pasella – ben tre (quelli di Calangianus, Oschiri e Berchidda) si sono espressi contro il progetto di realizzare sulla montagna un Parco regionale e contro un Piano di gestione dell’area Sic, tanto decantati e sognati invece, dal sindaco di Tempio, Romeo Frediani. Il Movimento sardo pro territorio, che ha avuto modo anche di intervenire durante il Convegno, plaude quindi ai tre primi cittadini che si sono dimostrati rispettosi della volontà popolari».

Nel suo lunghissimo comunicato, Pasella difende a spada tratta la posizione del suo movimento e si dice pronto ad alzare le barricate «nel caso ci fossero da parte dell’amministrazione comunale tempiese tentativi di colonizzazione della montagna. Gli amministratori di Tempio – scrive Pasella – hanno ceduto per trent’anni, senza colpo ferire, all’Ente foreste il monte Limbara. Duemila ettari della collettività, che ora vorrebbero portare a diecimila prendendoli dalle proprietà private. Non essendoci perciò più margini di dialogo sul piano di gestione Sic, forti anche del parere di tre sindaci, a questo punto riteniamo chiuso il discorso. Pensi piuttosto il Comune a far attuare le opere promesse e finanziate e si lasci da parte la politica del non fare».

Laconico ma al tempo stesso molto sereno il commento del sindaco tempiese Romeo Frediani: «Senza la condivisione di tutti i soggetti e senza un punto di incontro – dice – non decollerà alcuna forma di sviluppo. Sono convinto, infatti, che quando vengono forzate le volontà possano nascere sempre degli equivoci che invece potrebbero essere evitati con il dialogo. L’importante, conclude il sindaco, è che a prevalere siano sempre gli interessi della collettività e non dei singoli». (a.m.)

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