La Nuova Sardegna

Olbia

San Raffaele, spinta decisiva dal Governo

di Enrico Gaviano
San Raffaele, spinta decisiva dal Governo

Approvato l’emendamento richiesto da Cappellacci. Scanu: «Il sogno cullato da 25 anni si sta finalmente realizzando»

18 dicembre 2013
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OLBIA. E’ solo un piccolo emendamento nel grande quadro della legge di stabilità ma per la sanità a Olbia, in Gallura, in Sardegna, è un grande passo. Il comma 70 bis dà infatti il via libera all’accordo definitivo per il San Raffaele che vede in campo la Regione Sardegna, l’ospedale Bambin Gesù e il Qatar, con la sua Foundation per l’educazione, la scienza e lo sviluppo. Come richiesto alcuni mesi fa dal presidente della Regione Ugo Cappellacci e come puntualmente eseguito dal governo di Enrico Letta. Materialmente l’emendamento è stato preparato dal deputato del Pd Francesco Sanna e recita così: «Al fine di garantire un adeguato livello di erogazione di servizi sanitari nella regione Sardegna, interessata dai gravi eventi alluvionali del mese di novembre 2013, a decorrere dal primo gennaio 2014 gli obiettivi finanziari previsti dalla legge 135 del 2012, possono essere conseguiti su altre aree della spesa sanitaria».

L’emendamento ieri è passato in commissione e dunque finirà nel pacchetto globale della legge di stabilità, si trova in una botte di ferro perché domani tutto il provvedimento passerà blindato visto che il governo porrà la fiducia sull’approvazione della legge.

Un passo fondamentale che viene festeggiato da Gian Piero Scanu, deputato del Pd che da 25 anni si batte per il San Raffaele della Sardegna. «Con questo emendamento – sottolinea il parlamentare del Partito democratico – si sono messe le condizioni giuridiche e operative da cui nascerà il San Raffaele. La richiesta era partita alcuni mesi fa da Cappellacci e il Governo l’ha accolta, fatta sua e ora, con l’approvazione dell’emendamento siamo a un passo dalla realizzazione di quello che non sarà più un sogno per la sanità di tutta la Sardegna».

Alla fine, a contribuire alla risoluzione positiva della questione, è servita anche la terribile alluvione del 18 novembre.«Una spinta ulteriore – dice ancora Scanu – per il varo del provvedimento, visto che la Regione Sardegna si è trovata in un’ulteriore situazione di debolezza. E dato l’eccezionalità dell’evento, si sono create le situazioni straordinarie per poter agire sul fronte sanitario mantenendo intatta la capacità di indebitamento senza perdere alcun posto letto».

Scanu, certamente, è stato uno dei protagonisti di questo risultato. Sin dai tempi in cui era sindaco ha creduto nel progetto e ha lavorato per tessere gli accordi. Anche nei momenti in cui tutto sembrava perduto, dopo il crollo dell’impero di don Verzè, lui ha continuato a credere nel San Raffaele sardo. «Ma non voglioriconoscimenti di paternità di alcun tipo – dice ora –. Qui hanno contribuito tutti: il Governo, la Regione, il Comune di Olbia e il suo sindaco Gianni Giovannelli, davvero encomiabile. La cosa importante, ora, è che l’opera si realizzi finalmente e che le persone che si ammalano in Sardegna possano curarsi qui, senza doversi indebitare per tutta la vita. E’ un desiderio che ho da 25 anni e che si sta realizzando: un ospedale che si prenda cura, in particolare, della povera gente. Perché il san Raffale non sarà un ospedale per ricchi».

Appena giovedì scorso Ugo Cappellacci aveva firmato con Giuseppe Profiti, presidente dell’ospedale Bambin Gesù e Rashid Fahad al Naimi, del cda della Qatar Foundation un preliminare d’accordo per il progetto di completamento e acquisizione del San Raffaele Olbiese. Ora l’emendamento del governo che dà la possibilità di un’accelerata definitiva alla chiusura dell’accordo.

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