La Nuova Sardegna

Olbia

Blitz della Finanza, Sanciu indagato per circonvenzione di incapace

di Giampiero Cocco
Blitz della Finanza, Sanciu indagato per circonvenzione di incapace

Perquisizioni a casa dell’ex parlamentare nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Tempio

07 marzo 2014
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OLBIA. Gli uomini della guardia di finanza hanno bussato, ieri mattina, al portone d’ingresso della villa di Pedres, alla periferia di Olbia, che, da oltre quindici anni appartiene all’ex senatore del Pdl Fedele Sanciu.

Nelle mani degli uomini del nucleo tributario della guardia di finanza del gruppo provinciale di Sassari, di quello di Olbia e degli investigatori delle Fiamme gialle del gruppo di Roma Centro c’era un’ordine di perquisizione firmato dal capo della procura della Repubblica di Tempio, Domenico Fiordalisi. Il quale, nell’avviare una nuova inchiesta sul già plurinquisito ex senatore pidiellino, ipotizza nei confronti dell’uomo politico e di altre otto persone il reato di circonvenzione di incapace avendo messo, a capo di due società immobiliari facenti capo all’ex senatore e agli altri soci, un amministratore unico delegato alla liquidazione affetto da “deficienza psichica”.

Romani. Tra gli indagati figurano i fratelli Gabriele e Daniele Pulcini, oltre alla madre Maria Bice Asara, una famiglia di imprenditori romani, guidata sin dagli anni Settanta dai fratelli Rita e Antonio Pulcini, i quali realizzarono nell’isola residence, immobili commerciali, strutture sanitarie e centinaia di villette facendo ricorso, in alcuni casi, alle agevolazioni finanziarie e fiscali per il Giubileo, scoprendo in Olbia uno dei sentieri percorsi dai pellegrini diretti verso il Vaticano. Distrazione. Il tutto, stando all’inchiesta che si preannuncia dirompente, per consentire la distrazione di fondi dalle immobiliari “Armo srl” di Olbia e “Coral srl” di Arzachena. A dirigere le quali era stato messo un impiegato di Basilea (Svizzera), Francesco Magoni, di 70 anni, residente a Palau e da anni affetto da malattia degenerativa. Fedele Sanciu è travolto nel giro di pochi giorni da una terza inchiesta giudiziaria.

Le prime due riguardano l’incriminazione per concorso, con il ministro della Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi, in abuso d’ufficio per la sua nomina a commissario straordinario dell’Autorità portuale di Olbia, la seconda è invece relativa ad una vicenda legata a presunti abusi edilizi commessi nella sua villa di Pedres, reati per il quale è stato indagato dal sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Riccardo Rossi.Per Sanciu si è trattato semplicemente di “una acquisizione di documenti, fatto più che naturale per un imprenditore”.

Militari. Ma l’ordine di perquisizione disposto dal capo della Procura gallurese va ben oltre. Decine di militari si sono presentati nelle abitazioni e nello studio professionale di Marcello Ancilli, a Poggibonsi, e nella casa del pensionato Antonio Cassetta, a Olbia.

A Roma le Fiamme gialle, coordinate dal comando di legione di Cagliari dal generale di Brigata Umberto di Nuzzo (che ieri l’altro era a colloquio con il procuratore capo della Repubblica di Tempio, Domenico Fiordalisi) e diretti dal colonnello Francesco Tudisco di Sassari hanno perquisito le abitazioni e gli uffici delle imprese di costruzione gestite dai fratelli Davide e Daniele Pulcini, che hanno ereditato l’impero di mattoni realizzato dal padre.

Su quali documenti e strumenti informatici è scattato il provvedimento di acquisizione e sequestro non è trapelata alcuna indiscrezione, anche perché, a tarda sera, l’operazione avviata all’alba dai militari del gruppo di Olbia non era ancora conclusa.

Fiducia. Fedele Sanciu, assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Marco Pilia, ha ribadito anche ieri, al termine della perquisizione in abitazione e uffici, di riporre “fiducia nell’operato della magistratura, certo di non aver commesso alcun abuso tantomeno mai violato la legge”.

La terza inchiesta, condotta personalmente dal capo della procura della Repubblica, è stata avviata dopo che gli investigatori della guardia di finanza di Tempio avevano acquisito dei documenti nei quali sarebbe evidenziata una azione illecita dopo la recente nomina, quale amministratore unico e liquidatore delle due società facenti parte della holding immobiliare gestita dalla famiglia Sanciu, di una persona affetta da malattia mentale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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