La Nuova Sardegna

Olbia

Il sindaco: «Ai forconi preferisco il dialogo»

di Enrico Gaviano
Il sindaco: «Ai forconi preferisco il dialogo»

Giovannelli in consiglio: «Presto incontri con Renzi e Pigliaru. Venerdì in città due assessori regionali»

08 aprile 2014
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OLBIA. A chi gli chiede di indossare stivali ed elmetto e brandire una clava, replica che preferisce l’arma del dialogo. Anche ieri Gianni Giovannelli lo ha ribadito in consiglio comunale. «Non c’è solo la strada degli stivali chiodati e dei forconi – ha detto il sindaco – io preferisco la diplomazia. Segnali negativi si rifletterebbero inevitabilmente sull’immagine della città. Invece vogliamo essere ascoltati a tutti i livelli. Qualcosa abbiamo ottenuta. Altre le otterremo. Venerdì arriveranno a Olbia per un confronto due assessori regionali: Maria Grazia Piras, assessore all’industria, e Massimiliano Piras, assessore ai trasporti. C’è l’interlocuzione aperta per far venire a Olbia sia Matteo Renzi che Francesco Pigliaru. Ma con loro parleremo ancora, se non qui, a Roma e a Cagliari. Perché abbiamo necessità di deroghe sul patto di stabilità e in questo senso, oltre al Governo, anche la Regione può fare la sua parte. Soldi ne servono tanti, però. Il conto è spaventosamente alto: 100 milioni per i danni causati dall’alluvione, 100 milioni per la partita relativa alla mitigazione del rischio idrogeologico. Ovviamente con le nostre forze non ce la possiamo fare».

«In attesa degli incontri con Renzi – ha detto a sua volta Gian Piero Scanu, consigliere e deputato Pd –, io parlerò già da domani (oggi per chi legge, ndr), con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Del Rio. Un faccia a faccia importante, ma non risolutivo. E’ giusto infatti che la città punti i piedi. Si faccia sentire. Per questo dico che se Renzi non verrà qua, dovremo andare noi a trovarlo. Olbia deve sollecitare l’intervento del governo, e magari otterrà risposte serie, come già è successo ad altre città che hanno avuto problemi grandi come la nostra».

Le critiche per l’operato delle istituzioni non hanno risparmiato nessuno. Ad esempio sia Tonino Pizzadili (Gruppo misto) che Stefano Giua (Popolari per la Sardegna) hanno attaccato entrambi l’ex governatore Ugo Cappellacci e l’ex premier Enrico Letta, colpevoli di aver promesso tante cose che però non si sono realizzate neanche in minima parte. Lo stesso Pizzadili, dai banchi della minoranza, ha snocciolato il rosario dei tanti milioni promessi da politici e funzionari al loro arrivo in città dopo l’alluvione.«Il totale – ha detto – arriva a toccare i 700 milioni di euro. Purtroppo di questi soldi non ne abbiamo visto manco l’ombra». Per la maggioranza, Stefano Giua ha aggiunto invece che «è necessario fare qualcosa di eclatante. Non possiamo passare solo come i gabellieri dello Stato». Dalla minoranza Giulio Careddu, del gruppo misto, ha lanciato l’idea di chiedere al governo, come è successo per Roma «un decreto salva Olbia, un atto che potrebbefinalmente dare risposte concrete alla città». Il presidente del consiglio Vanni Sanna lo infine ribadito anche ieri. «Già da dicembre sottolineavo che era necessario convocare il consiglio a Roma e a Cagliari, sono sempre pronto a farlo nel più breve tempo possibile».

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