La Nuova Sardegna

Olbia

Il Centro democratico sale sull’Aventino

Il Centro democratico sale sull’Aventino

Urtis e Varchetta: «Autosospesi da commissioni e deleghe, in aula decideremo il voto di volta in volta»

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OLBIA. Il Centro democratico sale sull’Aventino: Gianni Urtis e Mirko Varchetta si sono autosospesi dalle commissioni comunali e dalle deleghe affidate dal sindaco, in attesa che il sindaco e il resto della maggioranza vadano incontro alle loro richieste. «Che non sono – sottolinea Urtis – poltrone ma cambio di registro rispetto a quello che è successo sinora. Siamo ormai al terzo anno della legislatura, ma sul tappeto ci sono tanti problemi. Vorremmo che venissero presi in considerazione, finalmente».

Urtis, presidente della commissione, e Varchetta, delegato dal sindaco per le questioni legate a Meridiana di cui lui è dipendente, ieri hanno convocato una conferenza stampa per snocciolare le loro richieste e le loro doglianze. «Non ci sentiamo da un pezzo parte di questo progetto. La realtà – dicono – è che in questo consiglio comunale non si fa più politica. Noi insistiamo, sappiamo che con l’impegno e la voglia, questi ultimi due anni di legislatura possono dare buoni risultati. Ma bisogna averne la volontà».

Le recenti dimissioni di Vincenzo Cachia dall’assessorato alla cultura? Un campanello d’allarme. «A lui – dicono Urtis e Varchetta – abbiamo dato la nostra solidarietà. E capiamo le sue motivazioni. Ma ora, se l’Udc e noi stiamo fuori dalla maggioranza in qualche votazione, il sindaco è appeso a un filo: qualsiasi gruppo può metterlo con le spalle al muro».

Le poltrone? No, quelle non interessano. O almeno sono un aspetto della protesta del Cd. «La presenza in giunta è solo una parte del discorso – dice Urtis –, che va ampliato. Chiaro, dentro l’esecutivo si potrebbe incidere di più. In campo ci sono fiscalità, politiche abitative, portualità, politiche assistenziali, lavoro a cominciare dal tema di Meridiana, imprenditorialità. Tutti argomenti ignorati. Oera occorre davvero mettersi a lavorare sodo e riannodare i fili. Altrimenti lo spettro di un anno di commissariamento del comune diventerebbe realtà».

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