Frigeri dopo la strage telefona a varie persone, sfilata di testimoni
Tempio, indagini su diversi fronti per accertare il movente tuttora oscuro e gli eventuali complici del presunto omicida di Giovanni, Giulia e Pietro Azzena
TEMPIO. Procedono gli accertamenti dei tecnici del Ris, il reparto ricerche investigative dei carabinieri, che hanno portato la Golf nera di Angelo Frigeri presunto omicida di Giovanni Azzena, di Giulia Zanzani e del piccolo Pietro, fino a Cagliari per gli esami sull’interno della vettura alla ricerca di particolari che spieghino la fretta di Frigeri di reimpossessarsi dell’auto subito dopo la strage di via Villa Bruna.
E’ noto infatti che l’auto fosse da giorni nella disponibilità della famiglia Azzena perché Giovanni avrebbe dovuto venderla per conto di Frigeri.
Dopo la strage di sabato 17 maggio Frigeri ha fatto anche una serie di telefonate: i carabinieri parlano da giorni con queste persone, anche qui per capire le ragioni del bisogno di telefonare dopo il delitto commesso nel primo pomeriggio dentro l’abitazione degli Azzena. Il riserbo copre le indagini: il movente del triplice omicidio è ancora oscuro, l’ipotesi investigativa in questo momento più accreditata è che Frigeri possa aver commesso la strage da solo, ma che possa essere stato spinto ad aggredire gli Azzena anche da altre persone.