La Nuova Sardegna

Olbia

Calangianus lotta per le sue terre

Calangianus lotta per le sue terre

La giunta incarica un legale per riavere alcuni ettari sul Limbara

25 maggio 2014
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CALANGIANUS. Secondo il Comune di Calangianus, mancano all'appello degli ettari di terreno acquistati sul Limbara da privati qualche anno fa. Nello scorso mese di ottobre, l'amministrazione aveva nominato un legale per cercare un accordo tra le parti. Adesso, invece, qualche giorno fa, una delibera di giunta conferisce l'incarico legale andare avanti con le citazioni in giudizio davanti il tribunale civile di Tempio. «Stiamo andando a fondo per far luce sulla vicenda, purtroppo non unica pesante eredità di chi ci ha preceduto - spiega il sindaco, Gio Martino Loddo - e che abbiamo l'obbligo, oltre che il dovere, di rilevare per porvi rimedio. Non vogliamo fare processi a nessuno, ciò che ci interessa è la chiarezza su vicende che non appaiono tuttora ancora chiare in tutti i loro risvolti».

La vicenda parte da lontano. Era il 2009, quando la vecchia amministrazione di Antonio Scano, approfittando di un bando Pia curato dall'Unione dei Comuni, riuscì a identificare dei terreni sul Limbara e ad aprire un lunga trattativa con i proprietari. L'accordo, stando alle parole di Loddo, sembrava fatto per 500mila euro, per circa 280 ettari di terreno. In quell'area è compresa, anche una particella, che per storia, cultura e tradizione giustificava l'intera operazione. L'area era quella di Li Conchi. L'operazione, si è conclusa con la firma del contratto nell'aprile del 2012. «Qualche mese dopo, a giugno - racconta il primo cittadino di Calangianus - in seguito a un controllo effettuato, basato sulla sovrapposizione dei fogli mappali si è scoperto che l'area di maggior pregio non era inclusa nell'atto di acquisto. La volontà dell'attuale amministrazione che guido, fin dall'inizio del mandato, è stata quella di recuperare quell'area e per questo che è stato nominato un avvocato che ha valutato tutte le strade da percorrere per rientrarne in possesso. Tutto questo per tutelare gli interessi del Comune. Non saranno tempi brevi considerando la complessità della situazione. Bisogna però che si faccia chiarezza per il bene della cosa pubblica». (s.d.)

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