La Nuova Sardegna

Olbia

Traffico di droga, il giallo dello yacht

di Andrea Nieddu
Traffico di droga, il giallo dello yacht

La Maddalena, la finanza ha sequestrato il panfilo Acqua Dea. Nessuno a bordo. Forse è stato utilizzato dai corrieri

18 luglio 2014
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LA MADDALENA. La guardia di finanza della Maddalena l’altro ieri ha posto sotto sequestro l’Acqua Dea, uno yacht di circa 18 metri, che si trovava fermo in un approdo a ponente dell’isola. Il blitz delle fiamme gialle è partito dalla mattina presto in seguito ad indagini iniziate da diverso tempo ed è andato a buon fine prima di mezzogiorno. I finanzieri sono arrivati sul punto dove era ormeggiato il mezzo e non essendoci nessuno a bordo lo hanno trainato con la motovedetta lo hanno fino al porto di Cala Gavetta.

Probabilmente la guardia di finanza sospettava che la barca potesse essere usata per il trasporto di droga. A bordo però non sarebbe stata trovata traccia di sostanze stupefacenti. Il sequestro sarebbe comunque legato legato al traffico di droga scoperto lo scorso aprile. Allora, una tonnellata di droga era stata sequestrata a bordo di un gommone partito da Viareggio. In quella circostanza era stato arrestato Franco Obino, 57 anni, precedenti per rapina. Il gommone utilizzato in quella spedizione sarebbe direttamente collegato all’Acqua Dea sequestrato l’altro ieri.

L’arresto dopo uno spettacolare inseguimento tra Marocco e Spagna sulle tracce del potente mezzo da 14 metri di lunghezza. Ormeggiato per tutta l’estate 2013, quel grosso gommone rosso non era certo passato inosservato. Arrivato l’autunno dall’approdo della Viareggio porto, alla Madonnina, Franco Obino, 57 anni, aveva spostato il mezzo in una zona più riparata del porto. A febbraio di quest’anno il “Diver II” era ricomparso in un vidseo girato dalla guardia di finanza e dai carabinieri di Civitavecchia, dopo l’operazione con la guardia civil spagnola che aveva portato all’arresto dello stesso Obino e di altre cinque persone in seguito alle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Il “Diver II” fermato in Spagna nel porto di Ceuta dagli agenti della guardia civil spagnola con a bordo una tonnellata di hashish a Viareggio era di casa. A guidarlo, la notte del 28 febbraio scorso, c’erano uno skipper e un meccanico: l’italiano Franco Obino, appunto, e il cittadino belga Jan Van Bockel, coetaneo, che alla vista dei militari si era tuffato in mare facendo perdere le sue tracce. Obino, in porto a Viareggio, era un volto noto: vendita di imbarcazioni, trasporto con carrelli, rimessaggio nel capannone al Cotone erano alcune delle attività che lo rendevano uno dei personaggi della Darsena.

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