La Nuova Sardegna

Olbia

È polemica sul riordino del mercatino

È polemica sul riordino del mercatino

Bancarelle concentrate a ferro di cavallo. Gli autori della protesta: non c’è spazio. L’assessore Vargiu: scelta condivisa

22 luglio 2014
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OLBIA. Il mercatino “accorciato” non piace agli ambulanti. Almeno non a tutti. E così sabato scorso, 19 luglio, giorno in cui è partito il riordino delle bancarelle nella zona alta di viale Aldo Moro («deciso in assoluta concertazione», precisa l’assessore Marco Vargiu), le proteste si sono fatte sentire.

«Le modifiche, quando equivalgono a miglioramenti, sono ben accolte. Ma in questo caso non è così. Siamo tutti appiccicati - dicono gli ambulanti che non condividono la rivoluzione -, non c’è spazio sufficiente per muoverci, ci sono soltanto 90 centimetri tra il banco per la vendita e il furgone alle nostre spalle e quando si maneggiano coltelli diventa anche pericoloso. Di più. Ci avevano parlato di cambiamenti necessari anche per motivi di sicurezza (avrebbero potuti farli in inverno, comunque) soprattutto per favorire il passaggio di ambulanze o mezzi delle forze dell’ordine: ma l’avvicinamento eccessivo delle bancarelle l’una all’altra, renderebbe difficile un intervento di soccorso». Insomma, gli ambulanti contrari fanno sentire la loro voce. E i motivi sono diversi. «Ci hanno persino smistati e i nostri clienti non ci trovano più. Tra l’altro l’aver sistemato tutti gli alimentari nelle zone centrali, crea fastidi che potevano essere evitati».

Le graduatorie, infine. «Il Comune, per l’assegnazione dei posti, tiene conto delle presenze degli ultimi due anni e non della licenza di vecchia data - proseguono gli autori della protesta - e questo non ci sembra corretto visto che la legge dà priorità agli ambulanti più anziani. E poi: si parla di presenze? Molti di noi sono alluvionati e, per motivi più che validi, ci siamo dovuti assentare. Risultato: siamo scivolati nella graduatoria».

L’amministrazione comunale, attraverso l’assessore Marco Vargiu, che si occupa di Turismo ma anche di Attività Produttive, dà però una versione diversa. «Primo punto: il necessario riordino del mercatino è avvenuto in pieno accordo con la Confcommercio, con alcuni rappresentanti degli ambulanti e con la polizia municipale. Quest’ultima ha dato il suo via libera in materia di sicurezza e garantirà la vigilanza assoluta anche per verificare che gli spazi destinati agli stalli vengano rispettati. L’accorpamento delle bancarelle, di cui si è discusso a lungo, era necessario. Il mercatino era ormai disordinato e sparpagliato e abbiamo voluto ricompattarlo, creando una sorta di ferro di cavallo tra via Poletti, via Sangallo e via Palladio. Altro punto: il bando e la relativa graduatoria sono stati pubblicati il 2 luglio scorso e sino al 10 successivo, chi non fosse stato d’accordo, avrebbe potuto presentare istanza di revisione. Ma non ne abbiamo ricevuta neppure una. I criteri che vengono seguiti, nel rispetto della legge, per l’assegnazione degli stalli sono questi: somma aritmetica di presenze negli ultimi due anni e regolarità di pagamento della tassa sul suolo pubblico. A parità di punteggio, chi è titolare di una licenza più vecchia, ha diritto di scegliere per primo».

Vargiu mette ancora l’accento sulla sicurezza e sul fatto che sia stato necessario partire proprio in estate per la maggiore affluenza di visitatori anche tra le bancherelle. «Gli ambulanti, quando si sistemano, non devono superare le linee gialle tracciate sull’asfalto. Quindi: un metro libero lateralmente tra un banchetto e un altro, marciapiede alle spalle libero e distanze obbligate anche nella parte anteriore. E poi: tutti devono ricordarsi di avere a bordo dei furgoni un estintore». (s.p.)

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