La Nuova Sardegna

Olbia

Il mercatino fa il pieno di clienti e multe

di Serena Lullia
Il mercatino fa il pieno di clienti e multe

Ogni giovedì c’è un pellegrinaggio verso il borgo, ma mancano i parcheggi. Entrano in azione polizia locale e carro attrezzi

08 agosto 2014
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SAN PANTALEO. È la vera star della Gallura costiera. Il mercatino del giovedì si conferma l’attrazione più gettonata dai turisti. Buona per lo shopping, una caotica e colorata passeggiata, un selfie. Le vetrine itineranti nel cuore del borgo di granito si accendono alle prime ore del mattino. E come calamite richiamano clienti, curiosi, residenti, turisti. Anche le pattuglie della polizia locale. Costrette a multare decine e decine di auto in sosta creativa. Ma in questo caso più che di cafonaggine da parcheggio si dovrebbe parlare di disperazione. Nella frazione gli spazi per le macchine sono merce rara. E non è un problema di strisce blu, a pagamento. Se almeno ci fossero in molti verserebbero volentieri l’obolo al Comune. Pur di risparmiare multe, pericolose manovre sulla strada provinciale, diversi chilometri a piedi a farsi cuocere la testa dal sole.

Strage delle auto in sosta. Nessun sadico piacere nell’autografare foglietti rosa da lasciare sul parabrezza. Ma l’esigenza di garantire gli standard minimi di sicurezza. Per gli agenti della polizia locale il giovedì è un po’ come scendere in trincea. Uno dei punti più delicati da presidiare è la rotatoria di piazza Iola. Alle 10 del mattino la rotonda disegnata sull’asfalto ha perso la sua fisionomia ed è diventata una prateria di lamiere bollite. Quello spazio è fondamentale per la viabilità. Gli agenti un po’multano le auto, un po’ danno consigli su dove sistemare le macchine con più fortuna. In tarda mattinata arrivano i carro attrezzi, che cominciano la spola verso Olbia. Alcune macchine devono essere necessariamente rimosse con la forza. In caso di incendio o di incidente i mezzi di soccorso non potrebbero intervenire.

La provinciale occupata. È sufficiente una manciata di ore perché le poche aree di sosta nel borgo siano sature. Le auto tentano allora l’assalto della strada provinciale. Esclusi alcuni improvvisati e pericolosi piazzali con decine di centimetri di dislivello dal piano stradale, gli automobilisti parcheggiano su entrambi i lati della strada. Poi via a piedi, anche per un chilometro, per risalire in cima al borgo arrampicato tra i graniti. Un sacrificio a cui migliaia di persone ogni giovedì si sottopongono pur di vedere le bancarelle artistiche.

Aree parking cercasi. Il tema dei parcheggi è stato al centro di un recente dibattito in Consiglio comunale. Il consigliere Giovanni Casalloni aveva chiesto alla giunta Giovannelli di trovare soluzioni all'assenza di aree di sosta, magari mettendo a disposizione temporaneamente il campo sportivo. L’amministrazione promette soluzioni per il 2015. Nell’attesa cerca di garantire la sicurezza e la viabilità con un’auto della polizia locale e due motociclisti. A loro si aggiunge anche pattuglia di carabinieri».

Bancarelle chic. La formula è quella classica dei banconi itineranti. Ma l’atmosfera che si respira tra le bancarelle incastonate tra la chiesa del 1900, bar e tavolini, antichi stazzi ristrutturati, è a metà tra l’artistico e l’artigianale. In vetrina molti capi di abbigliamento, creazioni originali, gioielli, ceramica, ma anche gastronomia sarda, frutta, pesce.

Clienti nuovi e habituè. Paola Asara è un volto storico del mercatino di San Pantaleo. Dietro il bancone della «Pescheria Piccinnu» vende pesce fresco e regala aneddoti e sorrisi. «La crisi c’è, ma per fortuna resistiamo bene – commenta la signora Paola –. Ci sono tantissimi stranieri e i turisti affezionati che vengono ogni anno. Io me li ricordo uno per uno, li aspetto. C’è tanta gente anche quest’anno. Qualcuno comincia a lamentarsi per la mancanza di parcheggi e per le multe dei vigili. Si dovrebbe trovare una soluzione». La bancarella di Alencar Tomazelli è una delle più sbirciate. In vetrina gioielli artigianali particolari e profumi di Sardegna, imprigionati dentro bottiglie di sabbia e conchiglie. «La crisi c’è e si sente – commenta il commerciante che si divide tra San Teodoro e il Brasile, di cui è originario –. Dal 2011 abbiamo visto un progressivo calo. Almeno del 30 per cento. Vendiamo prodotti superflui, non generi di prima necessità. I turisti stanno molto attenti anche al centesimo».

Il mercatino su Tripadvisor. Tra le 15 attrazioni di Olbia è al settimo posto. Con recensioni più che positive. Tra gli aggettivi più usati, suggestivo, colorato, imperdibile.

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