La Nuova Sardegna

CALANGIANUS. Il campanile di Santa Giusta pian piano comincia a mostrare un nuovo volto. Il cantiere di lavori per preservare dall’umidità alcune sottostanti cappelle e custodire le pitture di Antonio Dovera sulle pareti e sulla volta, va avanti. Per oggi è ben visibile la punta più alta del campanile, tutta zincata,con il galletto di Gallura che fa bella mostra di sé. Si interviene fra i vari cantonetti per un risanamento conservativo che scongiuri le infiltrazioni.

Si sfruttano così i 59mila euro dell’appalto( ribasso del 23%) i cui lavori vengono effettuati dalla ditta Ghiaccio Gian Luca di Scano Montiferro. Segue i lavori con passione e competenza l’architetto Piero Corda. Un sopralluogo nel cantiere fa intuire che non è facile eliminare le cause di ogni infiltrazione. Ci sono cause motivate dalle antiche sopraelevazioni e occorre far sì che l’acqua, che cade all’interno della torre campanaria, scorra all’esterno e non più nella scala a chiocciola. Si interviene anche sull’esterno dell’abside che dà sul Rosario, dove è stato tolto ciò che restava di un impianto di riscaldamento. Molto però rimane da fare per valorizzare l’intero complesso (Santa Giusta, oratori del Rosario e di Santa Croce, rispettivi sagrati). Servirebbero i 250mila euro stanziati dalla Provincia per realizzare l’ambizioso progetto. Li mise in bilancio lo stesso sindaco Loddo, allora assessore provinciale ai Lavori pubblici Da sindaco ha sempre sollecitato, e con il parroco don Umberto Deriu si è presentato al primo commissario provinciale per ricordare la finalità di quei soldi in bilancio. Nessun segnale di riscontro positivo dal nuovo commissario.

Don Umberto ci spera ancora, non vuol dare l’addio a quei fondi. (p.z.)