La Nuova Sardegna

Olbia

Picchia la moglie accecato dalla gelosia

di Angelo Mavuli
Picchia la moglie accecato dalla gelosia

Tra i due è in corso una causa di separazione. La donna finisce in ospedale, per lui scatta il divieto di avvicinarsi a casa

04 ottobre 2014
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TEMPIO. Un operaio 45enne di Tempio che nei giorni scorsi, nel corso di una accesa discussione con la moglie, (con la quale vi è in corso una causa di separazione, forse non condivisa dall’uomo), le aveva procurato una ferita alla tempia, alla gamba e diverse escoriazioni alla spalla è stato punito dall’autorità giudiziaria con l’allontanamento dall’abitazione coniugale ed il divieto di avvicinamento alla stessa. La notifica del provvedimento è stata eseguita, ieri, dai carabinieri della compagnia di Tempio. La decisione del giudice è stata assunta su querela di parte. Stando alle accuse formulate dalla donna (che vorrebbe rifarsi una vita, dopo un’esperienza coniugale evidentemente sofferta e dolorosa), il compagno l’avrebbe aggredita, nelle prime ore della notte al rientro da una festa popolare.

Dopo averla insultata, di fronte a una amica, l’uomo, in un impeto di gelosia, l’avrebbe spinta violentemente contro un muro procurandole diverse lesioni. Subito soccorsa dall’amica e da altri vicini che erano accorsi al trambusto, la donna era stata medicata al pronto soccorso del Paolo Dettorie subito dimessa. Dopo qualche giorno, la donna decideva di denunciare l’accaduto. Ieri pomeriggio, per l’uomo manesco, del quale non sono state rese note però le generalità, per proteggere soprattutto la parte più debole, la prima delle conseguenze legali del suo gesto scellerato.

Non meno di un mese fa, subito dopo un’altra aggressione, i carabinieri avevano tratto in arresto un pregiudicato di 43 anni che, dopo avere sfondato la porta d’ingresso della casa dove la sua ex compagna( madre di un bimbo in tenera età) viveva, l’aveva malmenata. Solo l’arrivo dei militari, chiamati dai vicini spaventati dalle urla di dolore della donna, aveva evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. Anche la notizia del provvedimento di ieri, così come l’arresto di un mese fa, pur trattandosi di un altro soggetto, ha fatto in un baleno il giro della città ed è stata commentata, (al di là delle responsabilità che sarà il magistrato a vagliare), con molta durezza. La città purtroppo, per stessa ammissione di associazioni che si interessano a questa problematica, non è indenne da questo fenomeno e i casi di maltrattamenti e di violenza anche psicologica sulle donne e i minori, soprattutto fra le mura domestiche, non sono infrequenti. Sarebbe forse ora che per le “vittime nascoste” di questo fenomeno e per dare loro il coraggio di uscire allo scoperto anziché solo parlarne si operasse in maniera più concreta.

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