La Nuova Sardegna

Olbia

Patronati in allarme, con la Finanziaria in arrivo pesanti tagli

di Sebastiano Depperu
Patronati in allarme, con la Finanziaria in arrivo pesanti tagli

Il rischio è che il 70 per cento degli addetti perdano il posto Petizioni nelle sedi cittadine, manifestazione il 15 novembre

07 novembre 2014
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TEMPIO. Anche Tempio, potrebbe cadere vittima della mannaia dei tagli statali ai patronati, le organizzazioni che curano importanti servizi per i cittadini. E le conseguenze, insieme a chi perderà il posto di lavoro, la pagheranno anche i cittadini. Su questo tema, dal 29 ottobre è stata aperta una raccolta firme per cercare di spingere lo Stato a fare marcia indietro su questo punto della manovra finanziaria. La petizione si può firmare in tutte le sedi dei patronati della città, tra i più grandi quello di Inas Cisl in viale Valentino e di Inca Cgil di via Empoli, ma anche online nel sito www.inas.it.

Nei patronati operano decine di persone che offrono un importante servizio al territorio. «I tagli alle risorse dei patronati, messi nero su bianco nella legge di stabilità, sono un attacco diretto contro i cittadini – recita il comunicato stampa nazionale del Cepa, il centro patronati che raggruppa Acli, Inas, Inca e Ital –. Se venissero confermati, questi istituti, che difendono e promuovono i diritti previdenziali e socio-assistenziali, non potrebbero più garantire i servizi finora offerti. Inoltre il numero di coloro che rischiano di perdere il lavoro si attesta attorno al 70 per cento degli organici complessivi dei vari patronati, ovvero migliaia e migliaia di persone. Una scelta scellerata che metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei patronati che rimangono l'unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, degli stranieri e degli italiani all’estero». Inoltre – spiegano i promotori –, il fondo dei patronati è alimentato da una quota dei versamenti dei contributi previdenziali obbligatori di tutti i lavoratori dipendenti. Con i tagli, queste risorse saranno incamerate dallo Stato per altri scopi non precisati. Il risultato in caso di tagli sarebbe che ci si ritroverà a pagare per un servizio oggi gratuito.

«Per svolgere lo stesso lavoro, la pubblica amministrazione dovrebbe infatti aprire e gestire circa 6mila nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre 5mila persone. Il costo complessivo sarebbe di 657 milioni di euro», calcola Cepa. Per questo, dal 29 ottobre è partita la petizione "No ai tagli ai patronati". Per il 15 novembre è stata promossa la Giornata nazionale della tutela.

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