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Olbia, un nuovo arresto per l'inchiesta sulla cellula di Al Qaeda

Un nuovo arresto nell'inchiesta della cellula olbiese di Al Qaeda
Un nuovo arresto nell'inchiesta della cellula olbiese di Al Qaeda

L'uomo, un cittadino pakistano, fermato all'aeroporto di Fiumicino: avrebbe ospitato nel capoluogo gallurese un presunto kamikaze

26 giugno 2015
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OLBIA. Un nuovo arresto nell'inchiesta sulla cellula olbiese di Al Qaeda. La polizia di Stato di Sassari ha fermato un cittadino pakistano accusato di associazione con finalità di terrorismo e di aver partecipato, con ruolo esecutivo, all’organizzazione dell’attentato commesso il 28 ottobre del 2009 nel mercato di Peshawar. L’uomo arrestato all’aeroporto internazionale di Fiumicino in arrivo dal volo proveniente da Islamabad avrebbe ospitato prima a Roma, successivamente a Olbia, un presunto kamikaze deputato a compiere un attentato nel territorio italiano.

L’operazione condotta dagli agenti della Digos di Sassari, in collaborazione con la Digos di Roma e la Polizia di frontiera di Roma-Fiumicino, rientra nell’operazione antiterrorismo dello scorso 24 aprile, che aveva visto l’esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di diversi cittadini pakistani e afgani facenti parte di un’organizzazione criminale transnazionale che operava in buona parte del territorio nazionale anche per finanziare le principali organizzazioni terroristiche internazionali.

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Un'operazione che aveva avuto il suo fulcro a Olbia, dove erano finiti in manette i cittadini pakistani Imitiaz Khan, gestore del negozio “Mondo Bazar” e il cugino Wali Sultan Khan, ritenuto il capo della cellula di Al Qaeda scoperta dalla Dda di Cagliari e dagli uomini della Digos di Sassari. L’indagine, avviata nel 2005 dopo la scoperta di un’auto con tracce di esplosivo condotta da ambulanti pakistani al porto di Olbia, aveva portato in cella 12 presunti affiliati all’organizzazione terroristica di Osama Bin Laden, tra i quali Siddique Muhammad, il terzo uomo finito in cella in Gallura.

Le accuse mosse contro il gruppo vanno dalla strage del 2009 al mercato Meena Bazar di Peshawar,  all’omicidio plurimo, passando per il favoreggiamento, l'organizzazione dell’immigrazione clandestina e l’ideazione di azioni terroristiche ispirate al fanatismo islamico di Al Qaeda.

 

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