Berchidda, tralicci Enel tra i vigneti: protesta popolare contro l’elettrodotto
Un comitato si oppone al progetto della linea ad alta tensione che da Buddusò attraverserà la Gallura con piloni alti 40 metri. Lunedì 20 una manifestazione
BERCHIDDA. Dalle parole ai fatti. A Berchidda cresce giorno dopo giorno l’ondata di proteste contro il progetto di un elettrodotto che dovrebbe passare anche per il paese, ai piedi del monte Limbara. La protesta popolare prenderà avvio lunedì 20 alle 10, quando ci sarà la prima manifestazione pubblica in un luogo simbolo del tracciato: Alcò, dove è situata un’importante azienda vitivinicola di Vermentino, che vedrebbero ospitare tra i filari uno dei tralicci per l’alta tensione alto oltre 40 metri.
L’amministrazione comunale si fa capofila, dopo tanto silenzio, della discussione sulla realizzazione dell’elettrodotto ad alta tensione che, partendo da Buddusò, attraverserà la Gallura interessando alcune aree di particolare pregio naturalistico ed economico, per terminare il percorso a Santa Teresa Gallura.
«Tutto inizia – spiega il sindaco di Berchidda, Andrea Nieddu – dal costante dialogo col Comitato spontaneo “No AT Berchidda” dal quale abbiamo raccolto osservazioni e rivendicazioni. Erano legittime e lo sono ancor di più oggi quando manca poco alle procedure autorizzative. Abbiamo ospitato l’assessore regionale Paolo Maninchedda e fatto fronte comune con Regione e cittadini mediante assemblee pubbliche.
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«Ora non è più il momento di confinare il tema al dibattito interno ma credo che sia necessario trasferirlo sui tavoli romani, come faremo con l’assemblea del 20, coinvolgendo i sindaci che condividono la nostra battaglia e i parlamentari del territorio, con in testa il presidente della commissione parlamentare della Sanità Pier Paolo Vargiu e gli eurodeputati sardi. È tempo di assumere dal basso quelle decisioni che determinano lo sviluppo economico e turistico della regione, invitando a riflettere sui temi dell’energia e del fabbisogno in Sardegna e la tutela del suo patrimonio ambientale e naturalistico».
L’amministrazione ha raccolto le istanze presentato contro un progetto portato avanti senza che sia mai stato preso in considerazione l’impatto su tutta l’area interessata e, soprattutto, senza cercare eventuali soluzioni alternative. A Berchidda, è nato un “Comitato no AT” (Alta Tensione) che ha raccolto, in poco tempo, oltre 800 firme e sta portando avanti una capillare opera di informazione.
Il progetto prevede la realizzazione di tralicci di 40 metri di altezza, con conseguenze per l’ambiente e per la salute di uomini e animali. Negli stessi territori nasce il Vermentino di Gallura Docg e vi abita la rarissima aquila del Bonelli (inserita tra le sei specie nazionali a più alto rischio di estinzione).
«La posizione assunta – sottolinea il sindaco Nieddu – è di netta contrarietà all’infrastruttura così come è stata progettata per evidenti ragioni di salvaguardia e valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e culturale ed, in misura non minore, per aprire un ampio dibattito in relazione al fabbisogno energetico della nostra Regione e all’impegno di energie rinnovabili. Il tema è di rilevanza regionale e nazionale e suggerisce riflessioni sull’esigenza di un’attenta e non più rinviabile pianificazione regionale in materia energetica».