La Nuova Sardegna

Olbia

Un provvedimento figlio del disastro della Concordia

Un provvedimento figlio del disastro della Concordia

Da un paio di settimane i mega yacht non sono più obbligati a tenersi distanti oltre le due miglia dalle zone marine protette: potranno avvicinarsi alle coste italiane purché rispettino tutte le...

30 luglio 2015
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Da un paio di settimane i mega yacht non sono più obbligati a tenersi distanti oltre le due miglia dalle zone marine protette: potranno avvicinarsi alle coste italiane purché rispettino tutte le norme. Un provvedimento amministrativo del ministero dei Trasporti, di concerto con quello dell'Ambiente, ha permesso alle grandi imbarcazioni di derogare alla norme contenute nel decreto varato da Corrado Clini, ministro dell'Ambiente nel governo Monti, e Corrado Passera, ministro dello Sviluppo. Il decreto Clini-Passera (detto anche decreto Schettino, perché emesso in seguito al disastro della Costa Concordia) equiparava in tutto e per tutto i mega yacht alle navi passeggeri, alle navi da crociera e ai mercantili, prevedendo l'obbligo di navigazione e di eventuale ancoraggio oltre il limite delle due miglia dai confini delle zone marine protette. Gran parte delle barche è iscritta al registro commerciale, ma alcuni yacht di grandi dimensioni sono iscritti come navi da diporto e pertanto equiparati alle navi da crociera. Nel 2012, dopo il

decreto, si registrò il caso di Roman Abramovich, il miliardario russo costretto dalle legge "anti inchini" a stare al largo e limitarsi al bagno nelle acque dell'isola. Col risultato che l'Eclipse, 170 metri, pista d’atterraggio piscina e cinema, non potè attraccare in Costa Smeralda.

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