La Nuova Sardegna

Olbia

il caso

Olbia, bancarelle fuori dagli stalli: la sanzione è di 5.000 euro

di Antonello Palmas
Il mercatino del sabato a Olbia
Il mercatino del sabato a Olbia

Gli ambulanti sono in apprensione dopo la visita della polizia locale.  «Per noi è impossibile rispettare i limiti del Comune nelle vie Sangallo e Poletti»

06 settembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Stazionare oltre la linea gialla sulla banchina della metro può essere assai pericoloso, ma anche al mercatino del sabato non si scherza: si rischia di dover sborsare cinquemila euro. È quanto temono di dover pagare gli ambulanti di via Sangallo e via Poletti che hanno “osato” sforare (chi di 20, chi di 40 centimetri) la fatidica linea gialla che delimita gli stalli. «Così non passa l’ambulanza», gli è stato spiegato. A diversi di loro gli agenti della polizia locale presentatisi nelle prime ore dopo l’apertura è stato intimato di rispettare il ferreo regolamento comunale. Nessuno ha ricevuto materialmente la contravvenzione, ma i vigili, seppure visibilmente in imbarazzo, come hanno notato i venditori, hanno preso i dati sui bloc notes, e loro si attendono di ricevere la temuta sanzione che vanificherà chissà quante giornate di duro lavoro.

Ieri mattina il mercatino, grazie anche alla splendida giornata, era uno spettacolo. tanti residenti e moltissimi turisti, grande ordine e un quartiere vivo da fare invidia. Poi la brutta sorpresa delle divise tra meloni, sedani e pecorino. Franca e Gavino Mastino hanno un fornitissimo banco di salumi e formaggi e sono indignati: «Ci hanno detto che dobbiamo rispettare i limiti degli stalli, ma come facciamo? Noi tra l’altro lavoriamo con grossi coltelli e non possiamo restringere lo spazio, il rischio è di ferirsi come è capitato a uno di noi lo scorso anno».

Massimo Puggioni, bancarella di ortofrutta, è uno dei possibili multati: «Impossibile rispettare quelle regole, anche perché (giustamente) non possiamo occupare i marciapiede con i furgoni. Ci multano, ma nel nostro stallo ci sono mattonelle spaccate e buche nell’asfalto». E c’è chi fa notare come non siano previsti in nessun modo servizi igienici: chi lavora tutta la mattina alla vendita deve mostrare doti di resistenza non comuni. Emanuele Vivo, accento campano, vende oggetti per la casa: «L’assessore al commercio venga di persona a vedere come stanno le cose invece di stare dietro una scrivania».

Secondo Nardino Pirina (ortofrutta) si è sbagliata la programmazione e questo è il motivo per cui l’ambulanza in caso di necessità avrebbe problemi a passare: «Nonostante le difficoltà il mercatino funziona bene, perché ora vogliono metterci i bastoni tra le ruote?» E le ampie basi che reggono i grossi ombrelloni necessariamente sforano il limite: se si lascia che il piede sbuchi dal banco vendita si crea una trappola per i clienti. Pina Nappo (formaggi): «Ci hanno detto di stare entro il limite, ma solo il nostro mezzo è largo 2.5 metrim poi c’è il banco e lo spazio per muoversi...». Cristian Carru (ortofrutta) afferma che «inizialmente si è provato a rispettare le regole, ma poi abbiamo constatato che è impossibile. Andremo in assessorato».

Ma per l’assessore al commercio Marco Vargiu quel traffico umano in spazi ristretti che fa tanto suk e di cui nessuno si lamenta è un pericolo: «I vigili hanno fatto il loro dovere –dice –. Ricordo che l’organizzazione del mercatino è frutto di una concertazione tra Comune, Confcommercio e rappresentanti degli ambulanti e occorre il rispetto delle misure di sicurezza che tengono conto delle esigenze dei mezzi di soccorso (in caso di morte di qualcuno a essere denunciato sarebbe il Comune) e dei residenti che non possono essere ostaggio del mercatino. La proposta è stata portata in consiglio comunale, dopo l’approvazione si è varato il bando con conseguente aggiudicazione degli spazi, un centinaio. Gli ambulanti quindi conoscevano bene misure e regole, se non andavano bene dovevano rifiutare. L’alternativa è eliminare degli stalli. Non possiamo occupare tutta la zona trasformandola in un quartiere-mercato. Le vie Poletti e Sangallo sono state scelte perché molto larghe: permettono stalli da un parte e dell'altra lasciando in mezzo una corsia libera».

Molti ambulanti stanno vivendo momenti di apprensione in attesa della mazzata. Che forse non arriverà: per ora sembra che la polizia locale voglia limitarsi a segnalare all’assessorato l’esigenza di ripensare gli spazi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative