La Nuova Sardegna

Olbia

La Procura: dissequestrate quei terreni

di Giampiero Cocco
La Procura: dissequestrate quei terreni

In tribunale il braccio di ferro tra il Comune e Alfio Deiana: in corso una causa civile sul possesso delle aree del Mater Olbia

25 settembre 2015
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OLBIA. La procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione del procedimento avviato contro Alfio Deiana, l’allevatore olbiese accusato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni per aver recintato i terreni che occupa da anni – in contenzioso con l’amministrazione comunae – destinati a diventare i parcheggi del nuovo ospedale Mater Olbia. Con l’archiviazione è stata chiesta la revoca del sequestro dei terreni effettuato a Ferragosto dalla polizia municipale, su mandato dell’amministrazione comunale. Alfio Deiana, l’allevatore che rivendica il possesso di quei tre ettari di area acquitrinosa davanti all’ex San Raffaele ha prodotto, al magistrato inquirente, gli atti che confermano, con tanto di ordinanze, le cause civili avviate contro l’ex fondazione San Raffaele e l’amministrazione comunale. La decisione del magistrato inquirente è stata adottata ieri l’altro, quando ha chiuso, in tempi rapidissimi, l’indagine penale nata alla vigilia di ferragosto dopo l’irruzione, nei terreni occupati da Alfio Deiana, di un drappello di agenti della polizia municipale che, manu militari, abbatterono le recinzioni e intimarono uno sfratto (sine titulo) al possessore di quei terreni. Il quale, sostenuto dall’avvocato Stefano Deiana, che ne sta curando gli interessi da diversi anni, non rimase con le mani in mano e presentò opposizione contro il sequestro, invocando la buona fede anche per quanto riguardava la pendenza penale avviata con il blitz ferragostano della polizia municipale.

L’intero incartamento è stato valutato, a favore dell’indagato, dal sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Angelo Beccu che, ieri l’altro, ha deciso di chiudere il caso sollecitando una archiviazione e il dissequestro dei terreni. Il caso avrà un seguito civile, un contenzioso per il riconoscimento della proprietà già avviato da Alfio Deiana il quale ha ottenuto, nel settembre 2012, un primo riconoscimento giuridico con l’ordinanza 215/2012 nella quale si imponeva all’allora proprietario (la fondazione San Raffaele del Monte Tabor), l’immediate reintegrazione nel possesso di Alfio Deiana dei tre atteri distinti in catasto al foglio 44, mappale 51, oltre alla rimozione delle recinzioni e al pagamento delle spese processuali. Lo stesso documento che ha portato all’avvio del contenzioso civile con il Comune di Olbia, il quale sarà citato in giudizio per danni da Alfio Deiana non appena l’intera vicenda penale sarà conclusa. Ora non resta che attendere le decisioni del gip del tribunale di Tempio sulla richiesta di archiviazione e di dissequestro avanzata dalla procura della Repubblica, mentre il caso proseguirà, sicuramente, davanti al tribunale civile. L’amministrazione comunale potrebbe essere obbligata, nelle prossime ore, a riportare in Gallura i due asinelli sfrattati, con il loro proprietario, dai terreni che saranno destinati, dopo essere stati legittimamente acquisiti, a parcheggi del Mater Olbia.

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