Palazzo di Baldu, è quasi conclusa la campagna di scavo
Luogosanto, ricercatori e studenti al lavoro sino a fine mese Il sindaco: ci impegneremo per valorizzare al massimo il sito
LUOGOSANTO. Dopo sei settimane di lavori, si concluderà a fine mese la campagna di scavo 2015 nel sito del Palazzo di Baldu a Luogosanto. La nuova amministrazione guidata da Agostino Pirredda ha, infatti, confermato anche per quest’anno l’impegno del Comune a sostegno delle attività di ricerca condotte dal Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari nel sito che, anno dopo anno, assume la fisionomia di un parco archeologico di interesse storico e ambientale.
«Ci impegneremo sempre a fare il possibile per migliorare, promuovere e valorizzare il sito - ha detto il sindaco Pirredda - visto il valore che ha per il paese e per la Gallura». Le indagini, condotte dal 2013, chiariscono la cronologia e la funzione dei ruderi presenti nell’area, tra ‘Lu Palatzu’, una struttura residenziale conservata per 10 metri di altezza, e la chiesa campestre di Santo Stefano. L’articolazione dell’insediamento che emerge dagli scavi e la qualità dei reperti fanno ipotizzare che il sito svolgesse il ruolo di centro di potere nella Sardegna medievale. Alle attività, svolte sotto la direzione scientifica di Fabio Pinna, docente di Archeologia Medievale e Postmedievale dell’ateneo cagliaritano, hanno partecipato studenti, specializzandi e ricercatori operanti nelle università di Cagliari, Sassari e Siena. «La nuova indagine si è concentrata in un’area vicino alla chiesa di Santo Stefano - spiega Pinna - dove negli anni scorsi erano state riconosciute chiare tracce di attività artigianali ed era stata riportata in luce una fornace per la ceramica. C'è stata la scoperta di un’ampia struttura circolare (oltre 6 metri di diametro), utilizzata in quasi tre millenni». I lavori sono il frutto dell’unica autorizzazione di scavi archeologici attualmente concessa a un’istituzione di ricerca dal Ministero dei Beni Attività Culturali in Gallura e fanno parte del più ampio piano di indagini, condotto dall’Università di Cagliari in Gallura. I risultati quest'anno saranno resi pubblici a breve. Nonostante l’assenza di una promozione specifica, decine di turisti si avvicinano al sito ogni giorno: gli archeologi hanno sostenuto l’impegno di tenere aperta tutti i giorni l’area di scavo, accogliendo i visitatori da ogni parte d'Europa.