La Nuova Sardegna

AGLIENTU. Non ci sono dubbi. La carcassa di cetaceo che, qualche giorno fa, è arrivata sugli scogli della spiaggia di Monti Russu, ad Aglientu, è un capodoglio. All’inizio, visto l’avanzato stato di decomposizione dell’animale e la mancanza di alcune parti (testa e coda) c’era qualche dubbio. Ma gli esperti, adesso, ne sono certi. «Si tratta di un capodoglio – ha spiegato Luca Bittau, ricercatore del Dipartimento di scienze della natura e del territorio dell’Università di Sassari – viste le sue caratteristiche la specie è quella». Il capodoglio è il più grande di tutti gli odontoceti e il più grande animale vivente munito di denti che può arrivare a misurare, anche fino a 18 metri di lunghezza. Alcuni villeggianti di Torino che risiedevano a Santa Teresa hanno riferito di un episodio che si è verificato circa venti giorni fa nello stesso specchio di mare dove è stato rinvenuto morto l’animale: «Stavamo passeggiando – raccontano – e, a un certo punto, abbiamo sentito dei boati provenire dall’acqua. Ci siamo sporti e abbiamo visto una barca che buttava delle bombe in mare, cosa severamente vietata. Dall’acqua usciva del fumo. Abbiamo subito chiamato la Guardia costiera e abbiamo segnalato il fatto. Non abbiamo, però chiesto da dove ci avessero risposto, visto che il numero è un centralino nazionale. Poi abbiamo letto proprio sul giornale della notizia del capodoglio morto». Anche se cronologicamente le due cose possono essere coeve, gli esperti credono che «sia poco probabile che i due fatti possano essere collegati». Sta di fatto che quel tipo di modo di agire in mare è illegale. In molti posti utilizzano bombe in mare per allontanare branchi di delfini o altri pesci che minacciano la pesca. (s.d.)