La Fp Cgil ai sindaci: sui servizi pubblici occorre mobilitarsi
Lettera aperta del segretario territoriale Luisella Maccioni «Le riforme stanno restringendo gli spazi di stato sociale»
OLBIA. La segretaria territoriale della Funzione pubblica Cgil, Luisella Maccioni, scrive una lettera aperta ai sindaci della Gallura, sostenendo la necessità di un grande confronto e di una grande mobilitazione sul sistema dei servizi pubblici in Gallura: «È del tutto evidente che le riforme che oggi stanno percorrendo la Sardegna contengono alcuni elementi di restringimento degli spazi di stato sociale e di democrazia e che quindi gli enti come i Comuni o le Asl, le Agenzie come l'Inps o l'Inail, che rappresentano da sempre i primi referenti per i cittadini, non possono più essere abbandonati o stravolti». E ritiene che «non è possibile che buona parte del mondo politico gallurese sia silente di fronte all'ennesimo depauperamento degli uffici pubblici in Gallura».
«La Gallura è al centro di una complessa riorganizzazione della pubblica amministrazione in Sardegna – afferma la sindacalista –: la chiusura della Provincia Olbia-Tempio, la riorganizzazione della geografia giudiziaria, l'idea della cancellazione della Azienda sanitaria gallurese, il depotenziamento di buona parte degli uffici statali e altre iniziative nazionali e regionali stanno riducendo la presenza dello Stato e quindi delle coperture sociali che quegli uffici garantivano, demandando ai vari Comuni la gestione dello stato sociale e quindi addossando ancor di più sugli enti locali responsabilità e compiti spesso impropri».
Per la Maccioni, «in questo turbinio di tagli e di riorganizzazioni ci si trova, tra l'altro, ad assistere non solo al collasso dello stato sociale ma anche al calo di occupazione che la chiusura o la rimodulazione dei servizi comporta, e contestualmente a una riduzione delle coperture sociali che venivano offerte, in quanto è banale affermare che un servizio funziona se vi è qualcuno che lo fa funzionare. Ed è per questo che la Fp Cgil sostiene da tempo che debba partire proprio dalla Gallura una iniziativa che ribalti il concetto dello smembramento dei servizi pubblici e della conseguente mobilità del personale, partendo da un ente simbolo che fino a oggi, nonostante innumerevoli difficoltà, ha garantito quel minime di coperture sociali che hanno permesso al nostro territorio di resistere nonostante la crisi: l'Inps, che riveste un alto valore di garanzia per la popolazione gallurese, ma che l'insipienza di scelte politico organizzative nazionali sta spegnendo».
La Fp Cgil parla di «sfida del cambiamento e l’apertura di una stagione di discussione sul funzionamento del sistema di coperture sociali e dei servizi che sono necessari a questo territorio». (apal)