Un’ambulanza per Calangianus, la svolta è vicina
L’impegno dell’assessore Albieri per riaverla in paese «Stiamo ricostituendo l’associazione che la gestirà»
CALANGIANUS. Quel giovane calciatore che per uno scontro fra avversari, si accascia a terra al 40’ della gara del Calangianus con il Tonara, e per i 15’ dell’intervallo resta disteso ai bordi assistito dai medici fino all’arrivo della autoambulanza da Tempio, ha provocato sugli spalti una domanda: “Ma una volta Calangianus non aveva una sua autoambulanza sempre di servizio al Signora Chiara?”.
Giriamo la domanda al vicesindaco Fabio Albieri, a suo tempo presidente del gruppo volontari Protezione civile e che ora, come assessore ai Servizi sociali, lavora proprio er rilanciare quell’associazione.
«Non serve solo essere al Signora Chiara per accorgersi dell’urgenza dell’autoambulanza - dice Albieri -. Noi lavoriamo in silenzio da tempo per superare i vari intralci burocratici per favorire un servizio così importante e utile. A giorni comunicheremo i nomi del nuovo direttivo della associazione che rilancerà l’autoambulanza. Nel mentre si è messo a nuovo la sede, si è sistemata l’autoambulanza, si è pagata l’assicurazione,e si pongono le premesse per i corsi di formazione per i volontari. Noi amministratori teniamo sotto controllo la situazione, sappiamo le esigenze dei cittadini a tutte le ore e per noi trovare una soluzione è una delle preoccupazioni primarie. Da tempo siamo a lavoro perché dopo anni di buon servizio riprenda ad essere presente l’autoambualnza. Stiamo predisponendo con un gruppo di persone le condizioni per riattivare un servizio necessario ma si deve anche sapere che numerosi sono i vincoli d obblighi oggi da tener presenti e che occorre rispettarli per garantire un servizio all’altezza. Un esempio: chi vuole guidare l’autoambulanza non può avere più di 60 anni, sono escluse così persone che sono ancora attive e ben disponibili. È un bell’ handicap».
Eppure l’esperienza della autoambulanza visse anni fa una felice stagione di solidarietà. Un’intera popolazione si mobilitò sollecitata da una sottoiscrizione. Poi sopraggiunsero difficoltà di ogni tipo e l’autoambulanza nuova, allora, fu parcheggiata nel garage comunale. Ora la si vuole rimettere in funzione, ma con un’associazione a norma di legge.