La Nuova Sardegna

Olbia

Ecco i soldi per 200 famiglie alluvionate

di Stefania Puorro
Ecco i soldi per 200 famiglie alluvionate

Il Comune trova 350mila euro da distribuire alle persone escluse dai bandi comunali e dai contributi della Croce Rossa

01 novembre 2015
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OLBIA. «Avevamo promesso che nessuno sarebbe rimasto indietro. E che le famiglie tagliate fuori dai contributi della Croce Rossa e dai precedenti bandi del Comune avrebbero avuto un aiuto per i danni subìti nell’alluvione del 2013: ecco allora i soldi anche per loro. Per circa 200 famiglie che, ancora, non avevano ricevuto nulla. Siamo riusciti a recuperare 350 mila euro: una parte dal bilancio 2014, il resto attraverso bandi europei e “risparmi” dell’assessorato».

Rino Piccinnu, assessore alle Politiche sociali, dà la notizia, insieme con il sindaco, con orgoglio e soddisfazione. «Perché abbiamo rispettato la parola data. La prossima settimana - ha detto ancora Piccinnu - verrà apportata una variazione al bilancio e sarà convocata la commissione alluvionati per stabilire le modalità di distribuzione dei fondi».

«Era importante per noi andare a coprire i vuoti rimasti, andare ad aiutare coloro che stavano aspettando - ha aggiunto Gianni Giovannelli -. Si tratta di famiglie che hanno avuto un danno certificato e che erano state raggiunte da ordinanza di sgombero. Tutte persone, insomma, che a causa del ciclone Cleopatra non potevano più rimanere nelle loro case. Noi ci siamo mossi sempre in attesa dei contibuti regionali: la sesta commissione del consiglio regionale, ora, ha approvato il decreto legge che istituisce il capitolo di bilancio attraverso il quale si possono liquidare i contributi per i danni dell’alluvione e, a questo punto, deve esprimersi il consiglio regionale. Se arriverà l’ok, l’ostacolo sarà sbloccato: il problema, semmai, riguarderà la dotazione finanziaria».

Ma il sindaco Giovannelli non poteva non parlare anche dell’alluvione del 1° ottobre 2015 contestando in modo duro il mancato riconoscimento dello stato di emergenza. «E’ inaccettabile, quest’attesa. I tempi si stanno dilatando e non siamo più disposti a stare zitti. Mi auguro che entro due settimane, il consiglio dei ministri riconosca lo stato di emergenza, perché se così non fosse oltre il danno dovremmo vivere una beffa. Se siamo stati celeri a intervenire su tutti i fronti, è inammissibile che il Governo non si muova. Ho già lanciato questo grido d’allarme diverse volte e oggi alzo la voce una volta di più. La dichiarazione dello stato di emergenza è fondamentale per attuare provvedimenti di natura tributaria e per accertare i danni subìti dalle abitazioni. La stessa attenzione che il Governo ha dimostrato finanziando il primo lotto del piano Mancini, la deve dimostrare anche per l’alluvione 2015. Senza perdere altro tempo».

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