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Olbia

Olbia, vigneti al posto del cemento nei terreni con vista su Tavolara

Enrico Gaviano
I terreni con vista su Tavolara che diventeranno un vigneto
I terreni con vista su Tavolara che diventeranno un vigneto

Il produttore Andrea Franchetti ha fatto riclassificare 34 ettari nella zona La Finusa. Le sue proprietà diventano a uso agricolo, il consiglio comunale dà l’ok

19 novembre 2015
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OLBIA. Il vino, la passione, il mare, la natura, l’agricoltura. Ci sono tutti questi ingredienti in questa storia romantica. Proprietario di un terreno di 34 ettari sul mare classificato come zona F turistica, ha chiesto e ottenuto dal comune di Olbia la nuova classificazione di zona E agricola, per piantare vigneti. Il toponimo della zona è La Finusa, il fienile perché in quella zona tanti anni fa si raccoglieva il fieno per il bestiame. Niente speculazioni edilizie dunque, ma un ritorno alla terra.

LA storia. Il protagonista di questa storia non poteva essere che un cuore nobile, di nome e di fatto. Il Barone Andrea Franchetti. Produttore di vini apprezzatissimi in tutto il mondo, con un marchio (Corvo srl) che non ha bisogno di presentazione. Non si tratta del Corvo di Salaparuta, ma il livello è lo stesso. Comunque, sta di fatto che Franchetti ha un terreno di 34 ettari che la sua famiglia ha acquistato nel 1963. La posizione è una meraviglia: a sud delle spiagge di Porto Istana, davanti all’isola di Tavolara. Posizione mozzafiato. La famiglia ha tenuto per anni questa proprietà in attesa di capire che cosa fare. Nel piano di fabbricazione vigente l’area è distinta come zona F turistica. Ma Franchetti, dopo aver ereditato il terreno, comincia a pensare a una nuova avventura, dopo quelle andate a segno in Toscana e Sicilia. Piantare dei vitigni e iniziare una produzione.

La delibera. Il progetto è stato affidato a dei tecnici esperti in urbanistica e dopo alcuni anni di studio, presentato in consiglio comunale. Giusto venerdì scorso la delibera è stata approvata nell’aula consiliare di Olbia dando praticamente il via libera al progetto. Dunque ora c’è il nulla osta e si può davvero iniziare a pensare in grande. Fare lo studio finale sia per i vitigni da impiantare che per le strutture da inserire: la piccola cantina, l’accoglienza per il pubblico.

Le parole. Andrea Franchetti è pronto. soddisfatto per il passaggio positivo in consiglio comunale . «Produco vino sull’Etna e in Toscana, ora lo farò in Sardegna. Sia chiaro, queste cose non si fanno dall’oggi al domani. Ci vuole tempo. Stiamo studiando le cose».

Quali vitigni impiantare? Franchetti sembra avere le idee molto chiare. «C’è un terreno sabbioso, spendido come posizione – osserva ancora il Barone romano –. Dunque penso a dei vini rossi e rosè».

Nessun progetto in grande, comunque. «Costruire? No – aggiunge –, faremo il minimo indispensabile per la trasformazione e l’accoglienza. E me interessa solo fare un buon vino».

Il futuro. A dimostrare il suo profilo ambientalista, Franchetti ha già deciso la destinazione del forno per la calce che è stato trovato all’interno del terreno: servirà a produrre i materiali che poi verranno usati per sistemare i servizi: cantina e accoglienza., per i quali verrà utilizzato anche il vecchio stazzo che si staglia sul terreno. Il marchio La Finusa sarà quello che accompagnerà l’etichetta delle bottiglie di rosso prodotte. Sarà un’azienda agricola di eccellenza per la coltivazione e lo studio dei vitigni del mediterraneo. E ovviamente centro di trasformazione e di accoglienza per le degustazioni. Un sogno che presto prenderà forma.

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