La Nuova Sardegna

Olbia

Giustizia riparativa, il consiglio comunale si riunirà in carcere

di Angelo Mavuli
Giustizia riparativa, il consiglio comunale si riunirà in carcere

Nuchis, aula “dietro le sbarre” in una delle prossime sedute Sempre più forte il legame tra casa circondariale e territorio

22 novembre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. Una delle prossime riunioni formali del consiglio comunale tempiese si svolgerà in carcere. La novità è stata resa nota nel corso della settima conferenza sulla Giustizia riparativa, svoltasi nella Casa di reclusione, nell’ambito della Settimana mondiale della Giustizia riparativa.

Il legame. La notizia, (accolta con soddisfazione dal direttore della struttura carceraria Carla Ciavarella, da Patrizia Patrizi e da suoi collaboratori del Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Sassari, che da tempo portano avanti questa battaglia di civiltà), attesta il profondo e ormai inscindibile legame che dal 2013, in poi ( quando la struttura fu aperta), si è creato fra il carcere e l’intero territorio dell’alta Gallura, in particolare con la città di Tempio.

Punto di riferimento. Un legame ancor più significativo se si considera che la costruzione di quel tipo di carcere, voluta e ottenuta dall’allora amministrazione Pintus, era stata avversata in maniera bipartisan in decine di consigli comunali i cui consiglieri erano stati lasciati liberi di votare secondo coscienza. Oggi la casa di reclusione di Nuchis, (intitolata a Paolo Pittalis, agente di custodia di Martis, trucidato nel 1945, assieme a diversi altri suoi colleghi, durante una rivolta scoppiata nella Casa di Reclusione di Alghero), è diventata, per certi versi, punto di riferimento per gli amministratori, per le scuole ( con studenti di “dentro” e di “fuori”), per le associazioni culturali e per i gruppi musicali, solo per citare alcune realtà

Il direttore. Tutto questo, grazie al lavorio e al lavoro del direttore Carla Ciavarella e degli uomini della Polizia penitenziaria, (che, pur pesantemente sotto organico, sono sempre presenti e collaborativi) e grazie anche al progetto sulla Giustizia riparativa che, partito quasi in sordina ai primi dell’anno scorso, con il così detto progetto Sicomoro, ha visto crescere sempre più l’interesse su un tema così complesso come la giustizia riparativa che si dibatte fra l’indivisibile esigenza della riabilitazione e della sicurezza sociale.

Giustizia riparativa. I concetti che la Giustizia riparativa propone, non sono né di facile accettazione né di agevole applicazione. Lo scarso utilizzo in Italia di questo strumento civile e moderno è stato oggetto più volte, finora con scarsi risultati, dei richiami della Comunità europea che rimprovera al nostro Paese lo scarso impegno per il recupero sociale dei carcerati. La settima conferenza sulla Giustizia riparativa si è conclusa fuori dalle mura del carcere, con un aperitivo riparativo.

Scuola Civica. Intanto, a significare il legame fra città e carcere, domani dalle 15 alle 17, la Scuola Civica di Musica, eseguirà all’interno della Casa circondariale il concerto conclusivo dell’anno scolastico.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative