La Nuova Sardegna

Olbia

A rischio l’accordo col Consorzio Costa Smeralda

Una panoramica della Marina di Porto Cervo
Una panoramica della Marina di Porto Cervo

Il Comune di Arzachena discute se sia il caso di rinnovare la convenzione con il Comprensorio di Porto Cervo

30 novembre 2015
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ARZACHENA. Da quasi tre mesi sulla scrivania del sindaco Alberto Ragnedda c’è una lettera. Arriva da Porto Cervo e porta la firma del vice presidente del Consorzio Costa Smeralda, Mariano Pasqualone. Chiede un incontro con il primo cittadino per discutere alcuni punti che interessano la vita e il funzionamento del borgo delle stelle. Tra cui il rinnovo della convenzione con il Comune in scadenza nel 2018.

Nelle richieste da discutere in un incontro la cui attesa dura da settembre, c’è anche l’estensione del sistema di telecamere di sorveglianza nel comprensorio; il sistema della raccolta dei rifiuti e la gestione della mobilità veicolare e dei parcheggi. Almeno per il momento l’incontro con il Consorzio non è nell’agenda del Comune. La maggioranza sta valutando se sia il caso o meno di rinnovare la convenzione con il Consorzio Costa Smeralda così come viene fatto dalla nascita del condominio che cura gli interessi dei proprietari di case a Porto Cervo. I dubbi non sono pochi tra i componenti dell’amministrazione.

L’accordo che regola i rapporti tra il Comune e il condominio vip prevede la cessione al Consorzio, da parte dell’ente, della gestione di servizi importanti come l’illuminazione, la cura del verde, la manutenzione e la pulizia delle cunette. L’amministrazione Ragnedda mette sul piatto vantaggi e svantaggi del cedere parte delle sue competenze e dei suoi servizi. Una valutazione legata in particolare all’aspetto occupazionale. Nessuno lo dirà ufficialmente, ma all’amministrazione non piace che molte delle persone assunte per i servizi ceduti dal Comune non siano della zona. Soprattutto in tempi di crisi e con una emergenza occupazionale senza precedenti, l’ente valuta se, gestendo in maniera diretta questi servizi, assegnandoli attraverso un bando pubblico, si potrebbero far crescere le ricadute economiche per il territorio arzachenese. La discussione è aperta e all’interno della maggioranza non sembrano esserci voci dissonanti. Il tempo per approfondire c’è. La scadenza della convenzione non è certo dietro l’angolo.

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