La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, comincia oggi il processo per l’alluvione del 2013

Giampiero Cocco
I danni causati dall'alluvione del 2013
I danni causati dall'alluvione del 2013

Sul banco degli imputati i sindaci di Olbia e Arzachena e quattro funzionari, tutti accusati di omicidio plurimo colposo

16 dicembre 2015
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TEMPIO. Si aprirà questa mattina, 16 dicembre, davanti al tribunale di Tempio, il processo principale per la tragica alluvione che il 18 novembre 2013 causò 13 morti e danni per oltre ottocento milioni in Gallura. Il processo, che vede imputati i primi cittadini di Olbia e Arzachena e quattro funzionari comunali e provinciali per disastro ambientale, mancata attivazione delle procedure d’allarme per le popolazioni e omicidio plurimo colposo, riguarda il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, il collega di Arzachena Alberto Ragnedda e i coimputati Antonello Zanda, Gabriella Palermo e Giuseppe Budroni, dipendenti comunali e responsabili di ambiente e protezione civile, oltre a Federico Ceruti Ferrarese, responsabile ambiente e protezione civile della ex provincia Tempio Olbia.

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I primi ad intervenire saranno gli avvocati difensori, che presenteranno una raffica di eccezioni procedurali. La pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Ginevra Grilletti, dovrà invece ricostruire quanto è accaduto quel tragico pomeriggio del 18 novembre 2013, quando un diluvio di abbattè sulla Gallura costiera provocando vittime e danni. Stando alle accuse mosse dal capo della procura Domenico Fiordalisi, che ha portato avanti le indagini sull’alluvione, i sindaci e i funzionari addetti alla protezione civile dei comuni interessati e della ex provincia Tempio Olbia non diramarono per tempo le direttive di pubblica sicurezza che avrebbero messo al riparo da eventuali rischi personali le popolazioni interessate al passaggio del Ciclone Cleopatra.

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Un' allerta meteo che all’epoca venne diramato dalla Protezione Civile con uno stringatissimo fax, di domenica pomeriggio, agli uffici comunali competenti, senza che dalla protezione civile e dalla Regione Sarda fossero allertati i centri di coordinamento comunali. Un'allerta che, nel 2013, era impossibile attivare in quanto il piano di intervento non era stato ancora reso operativo. Un processo, quello di tempio, atteso dai parenti delle 10 vittime dell’alluvione del 2013. «È quanto attendiamo da tempo – dicono i cassazionisti Mario Perticarà e Giampalo Murrighile, parti civili per conto dei familiari delle vittime e – ovvero poter chiedere giustizia per coloro che hanno perso la vita in circostanze d’emergenza facilmente prevedibili».

Il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli e il suo collega Alberto Ragnedda, che saranno presenti all’apertura dell’udienza, hanno sempre sostenuto «d’aver agito al meglio di quanto, per le situazioni d’emergenza venutesi a creare in quella giornata luttuosa per tanti concittadini, fu possibile fare».

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