La Nuova Sardegna

Olbia

Scatta l’allarme mail: arriva il virus russo che manda in tilt i pc

di Dario Budroni
Scatta l’allarme mail: arriva il virus russo che manda in tilt i pc

Infettati i computer di aziende, agenzie e studi professionali Al lavoro gli esperti informatici per isolare la posta sospetta

09 febbraio 2016
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OLBIA. Le brutte sorprese si annidano nelle mail. E quando ti rendi conto di aver commesso un grosso errore è ormai troppo tardi. Il computer si impalla e tutti i tuoi dati vanno in fumo. Criptati. Si trasformano in numeri e codici incomprensibili anche per un esperto di informatica. Poi arriva la seconda mazzata: la richiesta di un riscatto, di un minimo di 300 euro, per recuperare i file. Ma è ovvio che neanche dopo il pagamento è possibile riavere i propri dati. Tutta colpa di un micidiale virus, chiamato «Cryptoloker» e forse di matrice russa, che sta facendo strage anche in città. Ha infatti colpito i computer di aziende, studi privati e agenzie. E non c’è antivirus che tenga: il malware è talmente potente da sbaragliare qualsiasi protezione.

Mail familiare. Tutto parte dalla posta elettronica, da una semplice e normale mail. «A me è successo questo: è arrivata una mail che come oggetto aveva la parola “Fattura” e che conteneva anche nomi e indirizzi di persone che conosco. Quindi non ho pensato che potesse essere un virus – racconta Claudia Pirina, titolare dell’agenzia Equipe, una società che si occupa di servizi alle aziende -. Ma una volta aperto il file ho perso tutto: contabilità, dati personali, elenchi, tutto ciò che ho raccolto negli ultimi 10 anni. Sono comparse schermate con stranissimi codici al posto del testo». Per la sua società è un duro colpo. «Ora non ho più un modulo – spiega -. Con l’alluvione avevo perso molti documenti cartacei, adesso anche quelli conservati nel pc. Insomma, è un vero disastro».

Il riscatto. In città, come nel resto d’Italia, sono ormai numerosi i computer ad aver contratto il virus informatico. «Ho saputo che a Olbia è capitato a tantissime persone, come titolari di negozi e bar e professionisti. Il danno è enorme. Pensiamo per esempio a un commercialista: perdere i dati vuol dire perdere tutto» continua Claudia Pirina. Come se non bastasse arriva poi la richiesta di un salatissimo riscatto. «In molti casi appare una schermata in cui si chiede un riscatto di 300 euro. Ma ho saputo che se paghi te ne chiedono altri 600». Claudia Pirina ovviamente non ha sborsato un centesimo. «Mi è stato consigliato di aspettare – spiega -. So che si sta cercando una soluzione, una sorta di vaccino, quindi meglio attendere un po’».

Cervelloni al lavoro. Quella dei danni provocati dai virus è materia della polizia postale. Ma in Italia esistono anche studi e società di esperti informatici che sono al lavoro per cercare di decriptare e mettere ko il virus. E pure a Olbia c’è chi sta studiando una strategia per provare a risolvere il problema. Un nuovo tipo di mestiere in linea con l’era e le spiacevoli sorprese del 2.0.

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