La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, discarica comunale ceduta al Cipnes per gestire la bonifica

La discarica del Cipnes a Spiritu Santu
La discarica del Cipnes a Spiritu Santu

Il sito chiuso nel 1991 è ancora potenzialmente inquinante. L’assessore Giovanna Spano: «Un solo ente potrà lavorare meglio»

06 marzo 2016
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OLBIA. Comune di Olbia e Consorzio industriale da anni discutevano il problema della discarica comunale chiusa nel 1991 a Spiritu Santu, e che sorge proprio al fianco dell’attuale discarica gestita dall’ente di Cala Saccaia. Una vera e propria bomba ecologica, che per tanto tempo ha sollevato perplessità e polemiche. Soprattutto perché il percolato, cioè il liquido inquinante che continua a prodursi dai rifiuti organici, è sempre potenzialmente pericoloso. Il Comune di Olbia, insieme a Idrica Gallura, ha comunque sempre controllato il potenziale inquinamento spendendo circa 130mila euro all’anno per intercettare i possibili passaggi di materiali pericolosi nelle falde acquifere. Ora finalmente arriva l’accordo fra Cipnes e Comune. Un accordo che passerà domani in consiglio comunale e che prevede, come si legge nell’ordine del giorno della seduta consiliare un «accordo amministrativo fra i due enti finalizzato alla progettazione, realizzazione, gestione e programmazione finanziaria del completamento dei lavori di messa in sicurezza permanente, ripristino ambientale e gestione post operativa del sito adibito a discarica comunale (dismessa) e concessione in diritto di superficie in località Spiritu Santu a favore del Cipnes Gallura».

«Una delibera importante – sottolinea l’assessore all’ambiente del comune di olbia Giovanna Spano –, perché la gestione delle due discariche, quella attuale in funzione e quella dismesso ormai da quasi trent’anni diventa più semplice se a farlo è un unico ente. Come due gestione separate ci sono sicuramente problemi di vario genere, qualche malinteso, qualche rimpallo di responsabilità. Siamo certi che la gestione post mortem della discarica abbandonata, affidata al Cipnes, possa dare i risultati sperati».

In particolare l’eliminazione totale dei materiali inquinanti e il ripristino ambientale come prevede la legislazione in materia di discariche. Il Comune sborserà al Cipnes la stessa cifra che spende annualmente sul quel sito, e cioè 1340 mila euro. (en.g.)

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