La “Giustizia riparativa” convegno internazionale
Docenti ed esperti si confronteranno in città sull’applicazione del provvedimento Nuovo riconoscimento per il carcere di Nuchis citato come esempio per l’ Europa
TEMPIO. A distanza di quindici giorni dal prestigioso riconoscimento dell’European Forum for Restorative Justice che ha assegnato a Tempio un ruolo fondamentale nella promozione della Giustizia riparativa in Italia, la città è chiamata ad ospitare, giovedì prossimo, un convegno internazionale avente come tema, “Le pratiche riparative per una giustizia di comunità”. L’European Forum for Restorative Justice è il Forum europeo per la Giustizia riparativa che si propone di sostenere e sviluppare una rete per agevolare lo sviluppo delle pratiche di Giustizia riparativa in Europa. Raramente applicata in Italia nonostante l’invito dell’Europa stessa e delle Nazioni Unite ad applicarne i principi in maniera continuativa. Il convegno organizzato dal Dipartimento dell’Informazione dell’Università di Sassari, diretto dalla professoressa Patrizia Patrizi, ordinario di psicologia giuridica e dal suo gruppo di lavoro, coordinato daGian Luigi Lepri, vede anche la collaborazione della Direzione della Casa di reclusione di Nuchis e del Comune di Tempio. Il programma prevede alle 10,30 l’apertura dei lavori con gli interventi del sindaco Andrea Biancareddu, dell’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Amic, e di Marco Contu, direttore ad interim della Casa di Reclusione di Nuchis. Dopo la relazione di Patrizia Patrizi, seguiranno le “Lectio Magistralis” del professor Tim Chapaman, Docente nell’Università di Ulster nell'Irlanda del Nord e componente del Consiglio per la Giustizia Riparativa e di Giampaolo Cassitta, direttore dell’Ufficio detenuti del Provveditorato regionale dell’amministrazione Penitenziaria. Seguiranno alle 12,45 “Le Conferenze riparative” di Maria Anna Madeddu dell’area educativa del carcere nuchese, di Gian Luigi Lepri ed Ernesto Lodi ricercatori dell’Università di Sassari. Della Giustizia riparativa – pratica già adottata in molti altri Paesi europei, mai sufficientemente applicata in Italia –, se ne parla a Tempio ed in Gallura, sin dall’inizio del 2014, grazie a Carla Ciavarella, direttore,(ormai trasferito) della struttura nuchese, che su questo argomento si è spesa non poco con iniziative eclatanti per una Casa di reclusione. Dibattiti, incontri con le scuole, manifestazioni teatrali, concerti, pranzi e cocktail riparativi con i detenuti fuori dalle mura carcerarie, una riunione in carcere del consiglio comunale e mille altre cose ancora che hanno portato la Casa di reclusione di Nuchis alla ribalta internazionale ma soprattutto hanno fatto sì che il territorio accettasse gli ospiti della Casa di reclusione come parte integrante della comunità. (a.m.)