La Nuova Sardegna

Olbia

Morti nell’alluvione, tre richieste di danni

di Giandomenico Mele

Il padre di Morgana e marito di Patrizia Corona e le figlie di Anna Ragnedda vogliono il risarcimento

26 aprile 2016
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di Giandomenico Mele

OLBIA

Il Comune di Olbia è stato chiamato in giudizio per il risarcimento del danno invocato dalle famiglie di tre delle vittime dell'alluvione del 18 novembre del 2013. Dopo Enzo Giagoni, padre della piccola Morgana di due anni e marito di Patrizia Corona, morte travolte dalla furia delle acque, che aveva citato il Comune in sede civile per chiedere il risarcimento del danno subito, ora tocca alle tre figlie di Anna Ragnedda. La donna di 83 anni era morta durante l'alluvione, al piano terra della sua casa di via Lazio. Le tre figlie della vittima (Nicolina, Maria Rosaria e Caterina Casalloni) il 15 febbraio hanno depositato l'atto di citazione promosso davanti al tribunale di Tempio per il risarcimento dei danni conseguenti alla morte della madre. La citazione riguarda non solo il Comune di Olbia, che attraverso il suo ufficio legale sta predisponendo la costituzione in giudizio, ma è stata promossa anche nei confronti della Provincia di Olbia-Tempio, la Regione, il ministero dell'Interno, la presidenza del Consiglio dei ministri, nella fattispecie attraverso il Dipartimento di Protezione civile.

Risarcimento danni. L'atto di citazione promosso dalle sorelle Casalloni, figlie della Ragnedda, è teso a ottenere il risarcimento dei danni sofferti per la perdita del rapporto parentale, il danno biologico e il danno materiale conseguenti proprio al decesso della madre. La quantificazione del danno relativo alla perdita del rapporto parentale, parziale e affidato alla determinazione del giudice per quanto riguarda le questioni soggette ad approfondimento dei consulenti tecnici, è stata di 450 mila euro per parte: dunque la somma richiesta da ciascuna delle sorelle Casalloni. L'udienza dovrebbe svolgersi a fine maggio e il Comune ha il termine di 20 giorni prima dell'udienza per costituirsi in giudizio.

Il caso Giagoni. Anche Enzo Giagoni, padre e marito della piccola Morgana e di Patrizia Corona, ha scelto di citare il Comune di Olbia per ottenere il risarcimento del danno. A differenza delle sorelle Casalloni, non c'è stata una prima quantificazione economica, che andrà determinata in sede di giudizio. Il Comune di Olbia si è già costituito in giudizio e l'udienza, fissata lo scorso febbraio, è stata rinviata al prossimo ottobre. Per quanto riguarda la causa penale in corso, lo stesso Giagoni aveva deciso di non costituirsi in giudizio dando mandato al suo legale di chiudere quella dolorosissima pagina di vita con una transazione economica, che secondo le prime notizie avrebbe dovuto essere proposta dalla compagnia di assicurazioni che copre la responsabilità civile dell'amministrazione comunale di Olbia.

L’assicurazione. Davanti alle citazioni in giudizio per risarcimento danni, la giunta comunale ha deliberato di chiamare in garanzia la compagnia assicurativa Fondiaria Sai (ora Unipol-Sai) attraverso la manleva. Si tratta della figura giuridica in base alla quale la compagnia assicurativa viene chiamata a garantire la copertura di un evento dannoso in ragione di un contratto esistente al momento del verificarsi dell'evento. Il Comune di Olbia ha una copertura assicurativa per danni nei confronti di terzi per un massimale di 5 milioni di euro. Nel momento in cui il Comune di Olbia, attraverso il suo ufficio legale, si costituirà in giudizio, chiederà la manleva alla compagnia di assicurazione che, da parte sua, non ha assunto la titolarità della vertenza.

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