Abbandono scolastico, cresce l’allarme in Gallura
I dati sono emersi in un incontro organizzato a Luras dal Centro Democratico: «Il trenta per cento dei ragazzi lascia gli studi, bisogna riportarli tra i banchi»
LURAS. Olbia e la Gallura contano un 30 per cento di abbandono scolastico. E’ il preoccupante dato che è emerso durante un incontro che si è tenuto a Luras, qualche giorno fa, organizzato dal Centro Democratico, nella figura del consigliere comunale olbiese Nicola Midulla. «Abbiamo iniziato a discutere della preoccupante situazione scolastica che si registra nella mia città, Olbia, e in tutta la Gallura. Analizzando alcuni dati - commenta Midulla - si è arrivati a contare una percentuale del 30 per cento. Abbiamo, dunque, parlato di recupero scolastico, di corsi di formazione e corsi triennali rivolti a specializzazioni che potrebbero aprire nuovi orizzonti per i nostri ragazzi. Vorrei ringraziare Marisa Careddu, Piero Giua e Mauro Azzena (rispettivamente sindaco, vice e assessore alla Pubblica istruzione di Luras) per la loro presenza e supporto. Ci siamo lasciati con la promessa di organizzare, a Olbia, un convegno per capire quali facoltà potrebbero essere utili alla città e quali i corsi tecnici per chi abbandona le scuole superiori». Il primo seme, dunque, per un delicato e importante discorso di formazione scolastica è stato gettato a Luras e proseguirà a livello provinciale. All’incontro, inoltre, hanno partecipato Stefano Cavassa, direttore dei corsi di formazione del Cnos Fap Salesiani di Olbia, Nicola Selloni (segretario regionale del Centro Democratico) e Sergio Vacca (docente universitario). «Ho scelto Luras - continua Midulla - perché trovo sempre una mano da parte degli amministratori e perché paese d'origine di mia madre. L'incontro è stato molto importante e positivo. Già a Olbia sto lavorando sui corsi che potrebbero, però, in collaborazione con gli istituti e scuole di formazione, essere aperti a tutta la Gallura (e non solo). Bisognerà reclutare giovani che hanno abbandonato gli studi per svariati motivi e riportarli sui banchi, non solo per avere un pezzo di carta ma, anche, per fargli imparare un mestiere attraverso un corso che li possa preparare. A Olbia, per esempio, dai Salesiani, e ringrazio Stefano Cavassa per aver accettato il mio invito, già da tempo vanno avanti corsi che andrebbero sostenuti, sponsorizzati e proposti ai nostri giovani che vogliono aprirsi le porte del futuro imparando qualcosa di utile a livello lavorativo».
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