La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, le nuove concessioni dei fari: ci sarà anche l’isola Bocca

di Giandomenico Mele
Il faro dell'isola Bocca
Il faro dell'isola Bocca

L’Agenzia del demanio punta alla valorizzazione con l’affidamento ai privati.  Presto il nuovo bando: saranno scelte iniziative di tipo turistico alberghiero

07 maggio 2016
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OLBIA. Si illuminano di nuovo i progetti di concessione per i fari della Gallura. L'Agenzia del demanio ha riaperto la procedura denominata "valorizzazione in concessione" nell'ambito del progetto "Valore paese fari", che attualmente vede la vendita di undici fari della Penisola. Ma è in fase di conclusione ed è previsto per metà maggio un nuovo bando che prevede l'affidamento di un pacchetto, comprendente diversi fari, a privati per una valorizzazione. Tra i fari coinvolti nel progetto ci sono anche quelli sardi: a partire dai fari dell'isola Bocca a Olbia e di Capo Testa a Santa Teresa Gallura. La materia è scottante e non ci sono comunicazioni ufficiali. D'altronde un'altra strada percorribile è quella del trasferimento degli immobili agli enti locali nell'ambito del federalismo demaniale.

Agenzia del demanio. Il faro dell'isola Bocca, di proprietà del ministero della Difesa, è uno di quei beni in quota all'Agenzia del Demanio che potrebbero essere dati in concessione a privati. In piedi c'è un progetto, resta da capire se verrà inserito nel bando che si chiuderà a metà maggio o in uno dei successivi nell'operazione "Valore paese fari". «Ogni anno bisognerebbe lanciare una nuova chiamata», ha ribadito il direttore dell'Agenzia Roberto Reggi. Ma dal Demanio le notizie restano ancora vaghe. «Stiamo valutando i nuovi fari da mettere a bando per il 2016 - spiegano dall'ufficio stampa - c'è un nuovo pacchetto in corso di definizione, ma ad oggi il portafoglio per l'anno in corso non è ancora stato chiuso».

Mare e relax. Il faro dell'isola Bocca di Olbia è stato inserito nel portafoglio dell'Agenzia del demanio, all'interno del programma "Valore paese-dimore", nella selezione che prevede il percorso mare e relax. Una scelta che dovrebbe indirizzarsi verso progetti di tipo turistico-ricettivo, con albergo e centro benessere. Oltre a quello di Olbia, l'elenco contiene per la Gallura il faro di Capo Ferro (Arzachena), la batteria militare di Capo d'Orso (Palau), il faro di Capo Testa (Santa Teresa Gallura).

Rispetto ambiente. Il modello che punta alla valorizzazione dei fari si chiama, con termine anglosassone, "lighthouse accomodation", rispettoso dell'ambiente e del paesaggio costiero interessato. In coerenza con i principi dell'iniziativa, i fari potranno accogliere attività turistiche, ricettive, di ristorazione, ricreative e promozionali, insieme ad iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale e sportivo. La procedura è divisa in lotti e non su base d'asta.. L'Agenzia del demanio si riserva di individuare il contraente sulla base dell'offerta economicamente più vantaggiosa, ma con un criterio che privilegia la qualità e la compatibilità ambientale del progetto. La durata della concessione va da un minimo di 6 anni a un massimo di cinquanta.

Vigila il Comune. Al momento non sono arrivate comunicazioni al Comune di Olbia. Il bando in via di definizione lascia aperte varie ipotesi, anche quella che il faro dell'isola Bocca possa non essere al momento inserito nel nuovo pacchetto di concessioni a privati. L'amministrazione comunque tiene alta la guardia e pretende di essere coinvolta in qualsiasi iniziativa. «Al momento non ho ricevuto nessuna comunicazione - spiega il sindaco Gianni Giovannelli - ma siamo contrari a ipotesi di dismissione. Il faro è un simbolo della città e non lasceremo nulla di intentato per verificare se e come intendano farvi ospitare strutture ricettive di qualsiasi tipo».

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