La Nuova Sardegna

Olbia

Albergatori contro Vanni Sanna: «Siamo al primo posto nell’isola»

di Tiziana Simula
Albergatori contro Vanni Sanna: «Siamo al primo posto nell’isola»

Operatori in rivolta dopo le affermazioni del candidato sindaco nell’incontro della Confcommercio Cherchi e Fiori (Federalberghi): non è vero che le strutture sono inadeguate a soddisfare la domanda

18 maggio 2016
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OLBIA. Hanno aspettato diversi giorni prima di uscire allo scoperto, poi, in una riunione del direttivo, hanno deciso che sì, era il caso di rendere pubblico il loro disappunto. Perché quelle parole dette da Vanni Sanna nel confronto di una settimana fa, tra i candidati sindaci, alla Confcommercio,non sono andate giù agli albergatori della città. Parlando di turismo, il candidato di Alleanza civica per Olbia aveva detto che «le strutture alberghiere di Olbia sono inadeguate a soddisfare la domanda, necessitano di ristrutturazione, non sono dotate di riscaldamento».

«Affermazioni totalmente inesatte», ribattono il direttivo della Federalberghi Gallura e l’Associazione albergatori Olbia. Che in una nota a firma del vice presidente Ramona Cherchi e del dirigente Fabio Fiori, esprimono disappunto e dispiacere nei confronti del candidato sindaco e presidente del consiglio comunale uscente «per le osservazioni inesatte e poco rispettose del nostro lavoro». Una protesta che è anche un monito per il futuro sindaco che guiderà la città, a rivolgere la giusta attenzione verso un settore tra i più importanti dell’economia del territorio. «L’offerta alberghiera cittadina – replicano gli albergatori – è al primo posto nelle città sarde, fatto riconosciuto da tutti gli operatori del turismo e dalla stessa clientela mediante l’alta qualità dei giudizi espressa nei portali che si occupano di recensioni alberghiere. In merito all’assenza di riscaldamento, lo stesso Vanni Sanna, avendo ricoperto diversi ruoli all’interno dell’amministrazione comunale, dovrebbe sapere che non verrebbe erogata la licenza se gli hotel fossero privi di alcuni requisiti, tra i quali l’impianto di riscaldamento e condizionamento. Essendo stato assessore al turismo, dovrebbe conoscere con più precisione la qualità e la quantità dell’offerta alberghiera cittadina». La Federalberghi rimarca come il settore sia vessato costantemente da tributi che non possono essere elusi in alcun modo. «I nostri portafogli – dicono – sono sempre aperti per investire sulle nostre strutture con manutenzioni, migliorie, assunzioni di centinaia di persone ogni anno, fiere di settore mirate ai mercati che hanno interesse a visitare la nostra città, e attività di promozione della destinazione perché – sottolineano – i turisti non scelgono la meta sulla base delle strutture alberghiere, ma su ciò che quella meta può offrire. Ebbene, sino ad oggi, ciò che questa città può offrire lo abbiamo raccontato e rappresentato noi, con i nostri soldi e senza nemmeno un grazie. Anzi, con tentativi maldestri di applicare balzelli fuori luogo e privi di giustificazione». La Federalberghi e l’Associaizone albergatori lamentano l’assenza di una politica del turismo basata su programmazione, promozione della destinazione, costruzione del prodotto Olbia. «Basterebbe affidarsi con umiltà a dei veri professionisti», dicono. L’intervento prosegue evidenziando come il comparto, «nonostante la crisi, la disattenzione verso il settore, l’assenza di infrastrutture,a cominciare dall’assenza di decoro urbano, porti avanti con dignità e professionalità le proprie aziende alberghiere. Che rappresentano i maggiori contribuenti al gettito delle casse comunali, oltre a contribuire all’occupazione annua e stagionale di centinaia di olbiesi. Calcolatrice all mano, siamo certi di rappresentare il volano dell’economia olbiese. Forse l’unico sopravvisuto. Non sono gli alberghi ad essere inadeguati, ma la superficialità di azioni e intenzioni di chi non comprende fino in fondo cosa significhi fare turismo. Gli albergatori di Olbia – concludono – sono pronti sin da ora a collaborare con la futura amministrazione, a condizione che vi sia reciproco rispetto del lavoro, dell’impegno e del sacrificio».

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