Olbia, i passi da gigante dell’Università: all’orizzonte nuovi corsi di laurea
Grandi prospettive dopo la partnership con Sassari che ha prodotto la facoltà di Gestione ambientale
OLBIA. Città della conoscenza. Olbia e l'università di Sassari stanno affinando una partnership che potrebbe portare presto risultati di successo. La laurea magistrale in Gestione dell'ambiente e del territorio è già una storia di successo. Richieste da Tor Vergata e Milano Bicocca, interesse e curiosità diffusi, per una opportunità che aiuterà a formare professionisti dell'ambiente con sede a Olbia. Ma i progetti non mancano. Ancora non è stato concluso nulla, ma potrebbero profilarsi all'orizzonte nuovi corsi di laurea che affianchino quello in Economia e management del turismo. «Qui abbiamo realtà importanti, pensiamo anche a un corso che valorizzi le nuove tecnologie – spiega Massimo Carpinelli, rettore dell'università di Sassari –. La logica che stiamo seguendo è quella di diversificare e ampliare l'offerta formativa, valorizzando le realtà locali, con corsi e indirizzi di laurea che abbiano un reale impatto sul territorio».
Ipotesi agroalimentare. Non mancano le idee. Un'altra opzione potrebbe essere l'attivazione di un corso di laurea sull'agroalimentare o l'agroindustria, settori che hanno urgente bisogno di nuove professionalità di alto livello. «La realizzazione di nuovi corsi di laurea nasce sempre dopo una fase di raccordo con i portatori di interesse – sottolinea il rettore –. Parti sociali, ordini professionali e realtà industriali devono supportare le iniziative. I dipartimenti poi procedono alla progettazione sulla base delle esigenze del territorio, partendo dalla disponibilità di adeguate competenze». Per fare un esempio: sarebbe perfettamente inutile attivare un corso di Astrofisica se nell'università di Sassari mancassero i docenti in questa materia.
Senato accademico. Alla fine è il Senato accademico che stabilisce le linee guida per l'attivazione dell'offerta formativa. Un processo dal basso, che parte dalle competenze e dalle risorse. Olbia giocherà le sue carte, in ragione di un tessuto economico e produttivo che merita nuove opportunità. «Il nostro obiettivo è innovare l'offerta formativa sulla base delle esigenze degli studenti, modernizzando le tecniche didattiche – sottolinea Carpinelli –. In questo senso Olbia rappresenta un'opportunità».
Università diffusa. Diventa perciò fondamentale il fattore logistico e l'avvicinamento dell'università ai cittadini. La settimana scorsa è partito un ciclo di incontri che punta a mettere in contatto il polo universitario di Olbia con i cittadini. La preside del corso di laurea in Economia del turismo, Lucia Giovanelli, ha chiesto al Comune la concessione della sala convegni dell'Expo per una iniziativa culturale che vede un docente dell'università e un rappresentante della comunità di Olbia presentare una relazione su uno specifico tema di interesse per il territorio. Non è casuale la scelta della sala dell'Olbia Expo, in considerazione del progetto in embrione del trasferimento della sede dell'università nel centro della città. Anche se l'ipotesi che più intriga il rettore è quella di un modello diffuso, con il mantenimento della sede universitaria in aeroporto e aule nel palazzo dell’'Expo di via Porto Romano. «In aeroporto lavoriamo con grande soddisfazione, ma certamente l'integrazione con un luogo fisico al centro della città sarebbe importante – conclude il rettore Massimo Carpinelli –. Dobbiamo fare i conti con le risorse, ma è un'ipotesi che valutiamo con attenzione».
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