La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, i passi da gigante dell’Università: all’orizzonte nuovi corsi di laurea

di Giandomenico Mele
Sessione d'esame all'Università di Olbia
Sessione d'esame all'Università di Olbia

Grandi prospettive dopo la partnership con Sassari che ha prodotto la facoltà di Gestione ambientale

07 giugno 2016
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Città della conoscenza. Olbia e l'università di Sassari stanno affinando una partnership che potrebbe portare presto risultati di successo. La laurea magistrale in Gestione dell'ambiente e del territorio è già una storia di successo. Richieste da Tor Vergata e Milano Bicocca, interesse e curiosità diffusi, per una opportunità che aiuterà a formare professionisti dell'ambiente con sede a Olbia. Ma i progetti non mancano. Ancora non è stato concluso nulla, ma potrebbero profilarsi all'orizzonte nuovi corsi di laurea che affianchino quello in Economia e management del turismo. «Qui abbiamo realtà importanti, pensiamo anche a un corso che valorizzi le nuove tecnologie – spiega Massimo Carpinelli, rettore dell'università di Sassari –. La logica che stiamo seguendo è quella di diversificare e ampliare l'offerta formativa, valorizzando le realtà locali, con corsi e indirizzi di laurea che abbiano un reale impatto sul territorio».

Ipotesi agroalimentare. Non mancano le idee. Un'altra opzione potrebbe essere l'attivazione di un corso di laurea sull'agroalimentare o l'agroindustria, settori che hanno urgente bisogno di nuove professionalità di alto livello. «La realizzazione di nuovi corsi di laurea nasce sempre dopo una fase di raccordo con i portatori di interesse – sottolinea il rettore –. Parti sociali, ordini professionali e realtà industriali devono supportare le iniziative. I dipartimenti poi procedono alla progettazione sulla base delle esigenze del territorio, partendo dalla disponibilità di adeguate competenze». Per fare un esempio: sarebbe perfettamente inutile attivare un corso di Astrofisica se nell'università di Sassari mancassero i docenti in questa materia.

Senato accademico. Alla fine è il Senato accademico che stabilisce le linee guida per l'attivazione dell'offerta formativa. Un processo dal basso, che parte dalle competenze e dalle risorse. Olbia giocherà le sue carte, in ragione di un tessuto economico e produttivo che merita nuove opportunità. «Il nostro obiettivo è innovare l'offerta formativa sulla base delle esigenze degli studenti, modernizzando le tecniche didattiche – sottolinea Carpinelli –. In questo senso Olbia rappresenta un'opportunità».

Università diffusa. Diventa perciò fondamentale il fattore logistico e l'avvicinamento dell'università ai cittadini. La settimana scorsa è partito un ciclo di incontri che punta a mettere in contatto il polo universitario di Olbia con i cittadini. La preside del corso di laurea in Economia del turismo, Lucia Giovanelli, ha chiesto al Comune la concessione della sala convegni dell'Expo per una iniziativa culturale che vede un docente dell'università e un rappresentante della comunità di Olbia presentare una relazione su uno specifico tema di interesse per il territorio. Non è casuale la scelta della sala dell'Olbia Expo, in considerazione del progetto in embrione del trasferimento della sede dell'università nel centro della città. Anche se l'ipotesi che più intriga il rettore è quella di un modello diffuso, con il mantenimento della sede universitaria in aeroporto e aule nel palazzo dell’'Expo di via Porto Romano. «In aeroporto lavoriamo con grande soddisfazione, ma certamente l'integrazione con un luogo fisico al centro della città sarebbe importante – conclude il rettore Massimo Carpinelli –. Dobbiamo fare i conti con le risorse, ma è un'ipotesi che valutiamo con attenzione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative