La Nuova Sardegna

Olbia

Delitala al rettore: «L’Expò non si tocca»

Delitala al rettore: «L’Expò non si tocca»

Il palazzo conteso: il direttore della Scuola civica di musica interviene nel dibattito sull’Università

16 giugno 2016
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OLBIA. Il dibattito sull’università e sull’istituzione di nuovi corsi di laurea appassiona la città, ma quando si parla dei nuovi locali dove ospitare il polo universitario spuntano anche le prime perplessità. È il caso dell’Expò, in via Porto Romano, oggi sede della Scuola civica di musica. In un intervista rilasciata alla Nuova, il rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli, ha espresso il desiderio di utilizzare come sede sia l'aeroporto Costa Smeralda sia «aule nel palazzo dell'Expò». Opinione ben diversa è quella di Antonio Delitala, direttore della Scuola civica di musica.

«Se il rettore venisse a visitare l’Expò – dice Delitala – scoprirebbe che il palazzo da quattro anni è sede della Scuola civica di musica dove studiano attualmente 170 allievi con 17 docenti per 12 corsi strumentali, 3 corsi amatoriali e 3 collaterali. Quattro dei nostri ex allievi hanno conseguito la laurea di primo livello nei conservatori di Sassari e di Torino, la quinta il prossimo settembre a Parma. Strano che nessuno glielo abbia detto: sono sicuro che, sapendolo, non avrebbe avanzato una tale richiesta che, comunque, per i suoi interlocutori locali ha certamente l'inequivocabile sentore di uno sfratto, a meno che per quattro anni essi non abbiano mai avuto l'opportunità di salire le scale e salire fino al secondo piano dove, nella sala, è collocato un pianoforte a coda». «Delle sei stanze che si trovano al primo piano – aggiunge il maestro Delitala – quattro sono utilizzate dalla scuola per la propria attività didattica; una è la sede dell'ufficio del direttore; la sesta è occupata da una società partecipata del Comune, in liquidazione e in attesa di essere destinata anch'essa alla scuola. Al piano terra, costituito da un unico grande ambiente, è collocato un box insonorizzato dove vengono effettuate le lezioni di batteria. L'unico ambiente suscettibile di essere condiviso con l'università, ma anche con altri, è la sala al secondo piano che viene utilizzata dalla Scuola civica come sala-concerti».

Il disappunto del direttore è evidente. «In diciassette anni di attività, la Scuola civica è transitata per ben cinque sedi, trovando definitiva dimora nell'attuale palazzo dell'Expo – ricorca Antonio Delitala – qualora questo dovesse costituire la penultima sede della Scuola per destinarlo come "appendice", così sembra di capire, della sede principale dell'università che resterebbe l'aeroporto, vorrà dire che l'amministrazione comunale avrà finalmente individuato per la Scuola civica, un'unica struttura nel cui perimetro saranno necessariamente ricavate aule per le lezioni, gli uffici, una sala d'attesa, un adeguato auditorium che Olbia ancora, inspiegabilmente, non possiede, mentre è presente ad Arzachena, Palau, San Teodoro, Berchidda e Tempio». «In attesa che quest'ultimo progetto divenga anche l'ambizione della prossima amministrazione cittadina – conclude il direttore – , trasferendolo dal recinto delle fantasticherie a quello della concretezza, il mio forte auspicio è che la Scuola civica di musica rimanga all'Expo e l'università nell'aeroporto».(red.ol.)

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