Chiavi d’oro, le ragioni dei premi
La Diocesi ringrazia Mediolanum per l’aiuto agli usurati e i primari del Dettori
TEMPIO. Il “Premio San Pietro in Chiave d’oro”, istituito l’anno scorso dal parroco della Cattedrale di San Pietro, don Antonio Tamponi per persone distintesi nel corso dell’anno in ambito sociale e culturale, consegnato direttamente dal vescovo al termine del Pontificale che celebra, il 29 giugno, la festività di San Pietro e Paolo, quest’anno ha fatto il botto. Non tanto per le degnissime e validissime persone premiate, quanto piuttosto per le motivazioni.
Richiamo alla città. Due motivazioni, soprattutto, hanno voluto essere per Tempio un chiaro invito a svegliarsi dal torpore in cui si è adagiata.
Allarme Usura. Un “Premio San Pietro in Chiave d’oro”, (fra i 6 assegnati in totale), è stato dato a Giovanni Pirovano, vice presidente di Banca Mediolanun «che ha accordato alla Fondazione Anti Usura Santi Simplicio e Antonio - dice la motivazione -, un nuovo grosso e importante plafond per il microcredito in aiuto degli usurati». Un plafond che consentirà alla Fondazione anti usura, creato dalla Caritas della diocesi Tempio-Ampurias, sin dal 2007, di strappare agli usurai, “attivi come non mai in questi ultimi mesi”, operatori, piccoli artigiani, commercianti e cittadini qualunque. Un dovuto atto di gratitudine quindi verso il vice presidente di Mediolanum che consente il proseguo di questa lotta ma al tempo stesso un allarmante segnale di allarme sulla piaga dell’usura che pare non abbia argini.
Ospedale da difendere. Un altro “Premio San Pietro in Chiave d’oro” è stato assegnato “ai primari dei servizi operativi del Paolo Dettori, al personale medico e paramedico per essersi sempre impegnati tutti, a tenere aperti i reparti, lavorando fuori turno per non far mancare l’assistenza ai malati. “Un esempio fra tutti - dice la motivazione -, il reparto Oncologia».
La provocazione. Non è mancata la motivazione pesantemente provocatoria nei confronti “di chi finora ha solamente abbaiato alla luna”. La gente ha capito l’assegnazione, applaudendo a lungo e calorosamente la dottoressa Maria Caterina Fresi, responsabile della Fisiatria, quando ha ritirato la motivazione e il premio. (a.m.)